Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

mercoledì 3 ottobre 2018

La storia dei tre Adolf di Tezuka, Il nazismo letto in tre esempi di fumetti giapponesi (MANGA) illustri - TESINA MATURITÀ pt. 3

Il fumetto che ho apprezzato di più tra quelli analizzati è sicuramente La storia dei tre Adolf di Osamu Tezuka, tanto che appena l'ho finito di leggere ci ho subito dedicato un post. Qui sotto l'analisi:

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La storia dei tre Adolf di Tezuka.

Il fumetto giapponese che tratta meglio il tema del nazismo è sicuramente “La storia dei tre Adolf di Osamu Tezuka. In questo manga l'autore racconta la II Guerra Mondiale attraverso le storie incrociate di un giornalista giapponese, Sohei Toge, e tre personaggi di nome Adolf.
Adolf Kamil è un ebreo figlio di tedeschi emigrati in Giappone, Adolf Kaufmann è figlio di un ambasciatore tedesco in Giappone e di una giapponese. I due crescono insieme nonostante le rimostranze del padre di Kaufmann, che distruggerà irrimediabilmente l’amicizia tra i due costringendo il figlio a studiare in Germania, dove verrà indottrinato secondo l’educazione nazista e arriverà ad essere un uomo di fiducia del terzo Adolf, Hitler.

Il nazismo viene presentato in modo crudo e realistico e non nella maniera grottesca e decostruttiva di Hitler di Mizuki. Hitler è presentato stavolta in maniera molto coerente con la sua sensazione di superiorità, la sua spietatezza e la sua cecità. È pieno di insicurezze ma non è capace di guardarle in faccia, e questo gli provoca frenesia e instabilità mentale, ma tutto ciò non intacca minimamente il suo carisma verso il popolo tedesco e verso i suoi diretti sottoposti, che anzi ne restano influenzati fino al punto di affermare che il Führer è sì pazzo, ma proprio per questo tutti i tedeschi devono imitarlo ed essere pazzi quanto lui. Nella sua follia e scarsa lucidità Hitler diventa quasi comico e grottesco nei giorni del bunker.

Se il Führer è folle anche il popolo tedesco deve esserlo
Kaufmann è il prodotto della scuola indottinatrice della Germania nazista: il fumetto percorre tutto il decorso della sua vita, da quando è un bambino innocente amico di un ebreo a quando è un nazista totalmente votato a Hitler. La sua è la storia di progressivo un disfacimento morale e psicologico, che lo porta a non essere più lucido nell’analizzare la realtà, totalmente incapace nell’attuare un processo di sintesi razionale tra due contraddizioni coesistenti.

L’olocausto è presentato nella sua crudezza. Contrariamente ad Hitler il fumetto si concentra molto sul trattamento riservato agli ebrei nella Germania nazista:  il lettore assiste a umiliazioni, rastrellamenti, esecuzioni, stragi indiscriminate e marce della morte. La politica estera di Hitler è accennata, ma la guerra in sé stessa viene raccontata principalmente dal punto di vista del Giappone, vissuta da Adolf Kamil e dal giornalista Sohei Toge. Il fumetto non denuncia solo gli orrori del nazismo e della II Guerra Mondiale, ma il suo messaggio è comunicare quanto disumana e pazza sia l’idea stessa di guerra. Il finale spiazza totalmente perché ribalta i ruoli di vittima e perseguitato: ognuno in guerra può diventare potenzialmente un mostro perché la guerra consiste in un progressivo processo di disumanizzazione.




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Ho parlato di

La storia dei tre Adolf di Tezuka

2 commenti:

  1. Mi ha saltato il commento:
    delle opere da te citate, questa è l'unica che conosco. Era la seconda metà degli anni '90, ero un ragazzino del liceo e non era semplice da reperire. Inoltre costava uno sproposito-kun. Non l'ho mai letto tutto...

    Moz-

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    1. Costa ancora uno sproposito, ma per fortuna io avevo il bonus cultura da usare! Questo è un fumetto fantastico, io ti consiglio vivamente, se puoi, di finirlo ;)

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."