Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 1 ottobre 2018

Abstract ed introduzione, Il nazismo letto in tre esempi di fumetti giapponesi (MANGA) illustri - TESINA MATURITÀ pt. 1

Inizio oggi a pubblicare la mia tesina di maturità qui sul blog. Per evitare di creare un post troppo lungo e pesante da caricare ho scelto di pubblicarla a pezzi, un paragrafo o due al giorno, e infine di pubblicarla integralmente in un megapost. Qui sotto l'abstract e l'introduzione, continua domani!





Abstract.

Dell’alleanza tra Giappone e Germania nazista cos’è rimasto nella cultura giapponese odierna? Per rispondere a questa domanda sono state analizzate le opere di tre celebri fumettisti giapponesi (Osamu Tezuka, Shigeru Mizuki e Leiji Matsumoto) che, chi più esplicitamente e chi meno, hanno parlato del nazismo.
Osamu Tezuka realizza La storia dei tre Adolf tra il 1983 e il 1985. Questo fumetto racconta la II Guerra Mondiale dal punto di vista di un giornalista giapponese e di tre uomini di nome Adolf, tra cui figura lo stesso Hitler.
Shigeru Mizuki è autore di una biografia a fumetti satirica e critica di Adolf Hitler, intitolata Hitler che esce a puntate nel 1971 sulla rivista Manga Sunday. Questa biografia, aiutata da uno stile di disegno estremamente caricaturale e deformato, demolisce la figura di Hitler come superuomo perfetto e infallibile prodotta dalla propaganda nazista, di cui fu vittima lo stesso autore da ragazzo.

L’analisi prosegue esponendo i rapporti tra le potenze del patto d’Acciaio e il Giappone durante la II Guerra Mondiale, in rapporto anche a quanto mostrato nei due fumetti precedentemente menzionati, per poi soffermarsi sull’opera di Leiji Matsumoto, che con i suoi lavori si pone in controtendenza. Nei suoi manga si possono vedere riferimenti indiretti al nazismo, con capitan Harlock autore di stragi ai danni di un popolo che starebbe complottando all’interno di una società umana ormai passiva e inetta: nel popolo mazzoniano si possono vedere riferimenti alla teoria nazista del complotto ebraico e in Harlock stesso un superuomo che ricalca i dittatori dell’Asse, oltre che l’oltreuomo di Nietzsche. L’ultimo argomento preso in analisi sono proprio i riferimenti alla filosofia di Nietzsche nell’opera di Matsumoto.


Introduzione.


Giappone e Germania nazista furono alleati, ma negli anni successivi alla guerra come è stata vista questa alleanza nella cultura popolare giapponese? Per rispondere a questa domanda il presente testo prende in esame le opere di Osamu Tezuka, Shigeru Mizuki e Leiji Matsumoto, tre fumettisti che hanno parlato del nazismo, chi più esplicitamente e chi meno. 


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6 commenti:

  1. Il nazismo resta la pagina della storia che più mi affascina e mi spaventa, al tempo stesso.
    Non avevo idea, però, che abitasse anche nei fumetti.
    Di solito si tende a pensare al fumetto come a qualcosa di divertente, almeno per me che non amo il genere.
    Bravo. Ottimo argomento di riflessione.
    Attendo gli altri paragrafi.

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    1. Il fumetto è un mezzo di comunicazione: si può usare sia per far ridere che per comunicare messaggi seri o anche entrambe le cose assieme, come d'altronde qualunque media!
      Per gli altri paragrafi ci vediamo a partire da domani fino al 7 ;)

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  2. Molto interessante, non conoscevo questi tre fumettisti.
    Poi lo sai che la cultura giapponese in particolare mi affascina: rimango sintonizzata! ^_^

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    1. Non conoscevi nemmeno Tezuka, almeno per fama? Se non sbaglio è considerato il primo fumettista giapponese della storia, autore di "Astroboy" e "Kimba il leone bianco".
      Grazie per l'interesse, ci vediamo domani ;)

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  3. Harlock poi negli anni è stato visto più come anarcoide, anche se tendenzialmente di destra... vero, vero^^

    Moz-

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    1. Sicuramente Harlock è un anarchico, ma allo stesso tempo, soprattutto a leggere il fumetto originale, vedo in lui molte idee di una destra in alcuni punti anche estrema: questo, come poi spiegherò nel post a lui dedicato, me l'ha fatto accostare al nazifascismo. Ma come mi sembra di capire anche tu hai ben presente il personaggio, sarò felice di sentire la tua opinione quando uscirà il post dedicato a lui!

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."