Abstract.
Dell’alleanza
tra Giappone e Germania nazista cos’è rimasto nella cultura
giapponese
odierna?
Per rispondere a questa domanda sono state
analizzate
le opere di tre celebri fumettisti giapponesi (Osamu
Tezuka, Shigeru Mizuki e Leiji Matsumoto)
che, chi più esplicitamente e chi meno, hanno parlato del nazismo.
Osamu
Tezuka realizza La
storia dei tre Adolf
tra il 1983 e il 1985. Questo
fumetto
racconta la II Guerra Mondiale dal punto di vista di un giornalista
giapponese e di
tre uomini di nome Adolf, tra cui figura lo stesso Hitler.

L’analisi
prosegue esponendo
i rapporti tra le potenze del patto d’Acciaio e il Giappone durante
la II Guerra Mondiale, in rapporto anche a quanto mostrato nei due
fumetti precedentemente
menzionati,
per poi soffermarsi
sull’opera
di Leiji Matsumoto, che con i suoi lavori
si pone in controtendenza. Nei
suoi manga si possono vedere riferimenti indiretti
al
nazismo, con capitan Harlock autore di stragi ai danni di un popolo
che starebbe complottando all’interno di una società umana ormai
passiva e inetta: nel popolo mazzoniano si possono vedere riferimenti
alla teoria nazista del complotto ebraico e in Harlock stesso un
superuomo che ricalca i dittatori dell’Asse, oltre che l’oltreuomo
di Nietzsche. L’ultimo argomento preso in analisi sono proprio i
riferimenti alla
filosofia
di
Nietzsche
nell’opera di Matsumoto.
Introduzione.
Giappone e Germania nazista furono alleati, ma negli anni successivi alla guerra come è stata vista questa alleanza nella cultura popolare giapponese? Per rispondere a questa domanda il presente testo prende in esame le opere di Osamu Tezuka, Shigeru Mizuki e Leiji Matsumoto, tre fumettisti che hanno parlato del nazismo, chi più esplicitamente e chi meno.
Il nazismo resta la pagina della storia che più mi affascina e mi spaventa, al tempo stesso.
RispondiEliminaNon avevo idea, però, che abitasse anche nei fumetti.
Di solito si tende a pensare al fumetto come a qualcosa di divertente, almeno per me che non amo il genere.
Bravo. Ottimo argomento di riflessione.
Attendo gli altri paragrafi.
Il fumetto è un mezzo di comunicazione: si può usare sia per far ridere che per comunicare messaggi seri o anche entrambe le cose assieme, come d'altronde qualunque media!
EliminaPer gli altri paragrafi ci vediamo a partire da domani fino al 7 ;)
Molto interessante, non conoscevo questi tre fumettisti.
RispondiEliminaPoi lo sai che la cultura giapponese in particolare mi affascina: rimango sintonizzata! ^_^
Non conoscevi nemmeno Tezuka, almeno per fama? Se non sbaglio è considerato il primo fumettista giapponese della storia, autore di "Astroboy" e "Kimba il leone bianco".
EliminaGrazie per l'interesse, ci vediamo domani ;)
Harlock poi negli anni è stato visto più come anarcoide, anche se tendenzialmente di destra... vero, vero^^
RispondiEliminaMoz-
Sicuramente Harlock è un anarchico, ma allo stesso tempo, soprattutto a leggere il fumetto originale, vedo in lui molte idee di una destra in alcuni punti anche estrema: questo, come poi spiegherò nel post a lui dedicato, me l'ha fatto accostare al nazifascismo. Ma come mi sembra di capire anche tu hai ben presente il personaggio, sarò felice di sentire la tua opinione quando uscirà il post dedicato a lui!
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