Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

martedì 2 ottobre 2018

Hilter di Mizuki, Il nazismo letto in tre esempi di fumetti giapponesi (MANGA) illustri - TESINA MATURITÀ pt. 2

La trattazione inizia con l'analisi di Hitler di Shigeru Mizuki, una singolare biografia a fumetti sul Führer con dei disegni ancora più caratteristici.


Clicca qui per leggere il primo paragrafo



Hilter di Mizuki.


Hitler sopravvalutò la forza del proprio esercito, e questo errore gli costò la disfatta totale. Perché per piegare una potenza come la Russia, è necessario usare la testa.Ma cosa potevo saperne io a diciott’anni… Pensavo che la guerra contro la Russia non fosse altro che una grande avventura…[…] Hilter diventò fuher e diede via a una guerra su scala mondiale cogliendo tutti di sorpresa. Pensò che avrebbe potuto estendere il proprio impero oltre i confini russi e il suo popolo lo sostenne, per quanto assurda fosse quell’idea. Lo perdonò anche quando la sua guerra lampo contro la Russia si rivelò un totale fallimento. Perché i tedeschi erano ebbri della carica ipnotica del fuher, come del resto lo ero anch’io a diciotto anni: un adolescente idiota che voleva portare i baffi come lui.Anche il Primo Ministro Toho adottò quel taglio. Forse voleva diventare l’Adolf Hitler orientale, ma condusse il Paese in una sciagurata guerra che si concluse con una clamorosa sconfitta. Perché all’epoca Adolf Hitler piaceva a tutti. Il saluto romano, che egli eseguiva ossessivamente, le vittorie sul campo… Alla fine la sua guerra non fu altro che una folle corsa verso il suicidio, e oggi serve da monito per le generazioni future, perché non ripetano più quegli stessi errori.
Il manga che sicuramente più di tutti parla del nazismo è “Hitler” di Shigeru Mizuki, che si propone come una biografia di Adolf Hitler riguardo anni dal 1908 al 1945. Essendo un fumetto non può permettersi di sviscerare ogni singolo avvenimento biografico, ma si sofferma su alcuni particolari avvenimenti della vita del dittatore tedesco che ne segnano particolarmente la vita, anche se questo comporta repentini e a volte poco chiari salti nel tempo storico.
Qui Hitler viene presentato come un essere umano qualsiasi, decostruendo il mito del superuomo dell’epoca e l’attuale rappresentazione di essere demoniaco: Hitler era un essere umano come tanti, con insicurezze, paure e frustrazioni, capace di gongolare come un bambino, di piangere di disperazione e di avere amici. Hitler si sente destinato a grandi cose non ben definite, ma nel complesso viene mostrato come non sia brillante in nessun campo.
Il più grande difetto dell’opera sta nel non sia capace di conciliare le due anime del Führer, l’artista fallito, frustrato, poco lucido e nevrotico, col carismatico e spietato capo di stato: queste due anime convivono nel suo essere, ma nel fumetto la prima prevale sulla seconda. Hitler nel fumetto è capace di muovere le folle e condizionare gli altri, ma allo stesso tempo non ha il minimo carisma e appare solo come un folle pieno di insicurezze; i suoi stessi sottoposti lo guardano spesso con sospetto e gli ubbidiscono per puro servilismo e interesse personale.

Mizuki da ragazzo fu vittima del fascino di Hitler e racconta come in Giappone lo stesso primo ministro Toho mirava ad essere l’Adolf Hitler orientale. Con lo scoppio della II Guerra Mondiale Mizuki fu arruolato e conobbe l’atrocità della guerra, e riconsiderò tutte le sue opinioni su Hitler e sulla guerra in genere, che prima vedeva come “una grande avventura”. Questo fumetto è stato realizzato anche con il probabile intento di prendere le distanze da questi pensieri giovanili, e forse è questo che lo rende così demolitore verso la figura di Hitler.
Tratti semplificati e caricaturali
L’olocausto nell’opera è solo accennato nelle prime pagine, per il resto si concentra più sulla figura di Hitler e anche il suo odio per gli ebrei è reso marginale: l’autore preferisce mettere in risalto l’ascesa al potere del dittatore e la sua politica internazionale.

I disegni di Mizuki sono molto caricaturali e semplificati per quanto riguarda i personaggi, caratterizzati da pochi tratti che li rendono riconoscibili ma allo stesso tempo irrealistici. Hitler è immediatamente riconoscibile ma allo stesso tempo ne risulta sfigurato, assumendo i tratti somatici solitamente attribuiti agli ebrei come il naso ricurvo e le palpebre cadenti, evidente presa in giro e forse riferimento alle ipotizzate origini ebraiche di Hitler. Solo i personaggi hanno questo stile stilizzato, gli sfondi al contrario sono rappresentati in maniera iperrealistica, quasi i personaggi fossero appiccicati su fotografie d’epoca.

I tratti ebraici di Hitler





















Clicca qui per leggere il paragrafo successivo



Ho parlato di

Hitler di Mizuki



2 commenti:

  1. Molto probabile che gli sfondi siano messi su foto reali. Ma zio Benito ritratto così... praticamente quelli di Quando c'era Lui non si sono inventati niente XD

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le espressioni di Mussolini sono sicuramente tra le cose migliori del fumetto! Queste che ho postato qui sono solo la punta dell'iceberg!

      Elimina

Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."