Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

sabato 1 ottobre 2016

GIOVANI SCRITTORI - Eragon

Per iniziare questa rubrica dedicata ai giovani scrittori, è quasi d'obbligo partire con Eragon, uno dei più grandi successi letterari moderni, scritto da un quindicenne Chirstopher Paolini.

Eragon è stato pubblicato per la prima volta come autoproduzione nel 2001 dai genitori di Paolini, per poi essere acquistato da un editore, che si è occupato anche di una revisione del libro.
Voglio parlare della trama evitando spoiler: Eragon è un ragazzo orfano che vive con lo zio. Durante una battuta di caccia si imbatte in un uovo di drago, e scopre di essere il prescelto per "domare" l'arcano essere, in modo da ricreare l'antico ordine dei cavalieri dei draghi, che erano garanti della pace e della prosperità nel mondo; questo ordine, decenni addietro, era stato distrutto proprio da un cavaliere, Galbatorix, che aveva preso il potere con la forza sterminando i propri compagni, autonominandosi imperatore, Eragon. assieme a un vecchio e misterioso cantastorie di nome Brom che gli farà da mentore, imparerà la vita del cavaliere di draghi.
Il romanzo ha una prosa scorrevole. Se si vuol fare una critica ha uno stile un filo banale, ma contando la giovane età dell'autore è assolutamente un lavoro eccezionale!
Il libro ha un problema: le idee e i contenuti.
Il canovaccio di base (lo si potrà anche notare dal riassunto della trama che ho riportato poco sopra) è molto simile a Star Wars, dove vediamo un ordine di cavalieri (i jedi), che garantiscono la pace nell'Universo, sterminato proprio da un cavaliere (Anakin), che qui non diventa imperatore, ma il suo diretto sottoposto. Un ragazzo orfano che vive con gli zii  (Luke) scoprirà, grazie alla guida di un misterioso eremita che gli farà da mentore (Obi-Wan), di essere predestinato a rifondare il corpo dei cavalieri.
Le analogie con la famosa saga cinematografica si sprecano, ma non vado oltre perché rischierei di spoilerare troppo.
Un elemento che sembra invece non essere plagiato da nessun romanzo moderno è quello che vede la magia come un'emanazione della forza vitale, e che l'utilizzo di essa dipenda dalla forza fisica di chi la usa. Inoltre per dominare magicamente un oggetto bisogna conoscerne il "vero nome". Quest'ultima cosa rimanda ad antiche mitologie, come possiamo riscontrare nel mito egizio di "Iside e il nome segreto di Ra", e nel fatto che il vero nome di Dio secondo ebrei e mussulmani sia nascosto agli esseri umani.
Anche la gestione delle razze in questo universo fantasy sa di già visto, se non per alcune felici eccezioni: oltre ai classici e stereotipati umani, darghi, elfi e nani, troviamo mostri originali come gli Urgali e i Ra'zac. I primi sono simili a minotauri, i secondi a degli uccelli antropomorfi.
Tirando le somme, Eragon non è un'opera che brilla di originalità e, contando il successo commerciale che ha avuto, è sicuramente sopravvalutato. È però un ottimo inizio per un giovanissimo scrittore, e una lettura alla fine gradevole.
Sono stati realizzati tre seguiti del libro, che formano il cosiddetto ciclo dell'Eredità. Andrò avanti con la lettura del Ciclo, sperando che nei prossimi romanzi Paolini riesca a riscattarsi dall'essere un "What if..." di Star Wars a tema draghi.

ERAGON è edito in Italia da Rizzoli.

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."