Zenit si era
imbattuto in quella che era una sorta di setta, con a capo Imp alias
Jonathan Estate, che aveva deciso di prenderlo con loro: aveva letto nei suoi occhi che il detective condivideva le loro stesse emozioni.
Zenit dopo aver
udito le parole di Imp, esitò un attimo.
« Cosa
intendete con "condivide le nostre emozioni"? »
chiese poi l’investigatore
« Al tempo!
Prima bisogna che tu conosca i membri della setta! » rispose
il demone Imp.
Zenit rimase in
silenzio, voltandosi verso le figure nell'angolo.
Il demone fece
venire avanti gli altri, che avanzarono con decisione ed obbedienza.
Quindi li fece
presentare:
« Bene andate
con ordine, prima gli alti gradi della nostra organizzazione! ».
« Io sono
Brian Milstyc, capo della polizia di New London, ma questa non è che
la mia povera incarnazione terrena, il mio nome sacro è Asmodeus, e
sono il braccio destro del nostro venerato Imp! » disse il
primo.
Si fece quindi
avanti il secondo.
« Sono Mark
O'Prisco nelle mie spoglie terrene e Magirus nella sacra setta di
Imp, il mio ruolo qui è di consigliere del nostro sovrano. Sono
inoltre il sindaco di New London. »
Venne dunque il
turno del terzo.
«Sono Pablo
Gerrez, direttore della banca di New London, ma in questo luogo sacro
sono Astradamus, confidente di Imp! »
Seguirono gli altri,
ma erano per lo più semplici adepti con ruoli poco rilevanti nella
società.
Zenit quindi si
voltò nuovamente verso Jonathan e chiese:
« E le vostre
regole quali sono? ».
Imp quindi chiese a
Mark di illustragli le antiche conoscenze.
« Noi tutti
siamo l’incarnazione terrena di arcani spiriti. Di noi narrano
antiche mitologie dell’Asia centrale. »
Intervenne Imp
dicendo: « Io ho studiato per anni queste mitologie, arrivando
alla conclusione che in me ardeva lo spirito di Imp, antico demone
che proteggeva la tribù dei miniathi. L’ho capito seguendo i miei
desideri più forti, i miei istinti e le mie passioni. Io e l’Imp
descritto nei miti eravamo lo stesso essere. »
Brian aggiunse: «
Imp condusse i miniathi alla conquista di vasti territori grazie ai
suoi poteri, che trasmise alla tribù. Dopodiché tornò nel suo
mondo ultraterreno, e la sua opera fu mandata avanti per una
generazione da vari eroi. Noi siamo quegli eroi! Ora i nostri spiriti
si sono reincarnati, e vogliamo quello che ci spetta di diritto: una
vita agiata, circondati da ninfe, come premio per la nostra grandezza
nella nostra vita precedente! Imp ci ha rintracciati, e ci ha resi
edotti del nostro passato, e abbiamo formato questa setta. »
Zenit osservò il
gruppo, riluttante.
« Che senso
ha che io stia in questa setta di psicopatici? » disse con
tono irriverente.
« Non osare!
Non metterti contro Imp! Tu qui hai uno scopo e non puoi disobbedire
al tuo padrone. Ormai sai troppe cose, se non accetti dovremmo
sacrificarti! ».
Zenit non si
intimorì, ma accettò perché capiva dalla loro follia che non si
sarebbero fatti troppi problemi ad ucciderlo, e questo lo turbò non
poco perché sarebbe morto senza aver mai catturato Ode e Lloyd, la
sua ossessione.
Quindi il demone
ordinò di condurre il tedesco verso una sala vicina.
Questa sala più che
altro sembrava una cella: non aveva grandi finestre (come anche quella dove
aveva incontrato Imp: gli sembrava che l’edificio dove si
trovassero fosse sotterraneo) e aveva un porta blindata, con una
piccola finestrella in cima. Fu chiuso li dentro.
Era tutto buio, ma
sentiva un respiro ansimante, di qualcuno all’interno della cella.
Il respiro sembrava di una voce femminile spaventata.
« Caro
Friedrich Zenit, questo è il nostro rito di iniziazione! Sarai
rinchiuso dentro questa cella per una notte, assieme a una ninfa. Se
il tuo spirito è quello di uno degli antichi guerrieri, questo
tenderà da solo ad avere la sua ricompensa della sua vita passata, e
pretenderà l’amore della ninfa. Se così sarà, saremo felici di
accoglierti con noi, sì come prigioniero, ma anche come confratello.
In caso contrario, se anzi l’amore della ninfa ti farà ribrezzo,
allora vorrà dire che mi sono sbagliato sul tuo conto e sarai
sacrificato nel nome di Imp! »
Questa voce venne da
fuori la cella. Era la voce di Jonathan "Imp" Estate. Diceva cose senza senso,
la sua febbricitante fede in questi antichi riti lo aveva portato
evidentemente alla pazzia. O forse non era questa la causa. Magari
qualcosa lo aveva fatto impazzire precedentemente e la conoscenza di
queste mitologie aveva dato allo studioso la forza di esternare la
propria pazzia?
Nel mentre dei
ragionamenti di Zenit, si accese una luce dall’alto della cella.
Finalmente vide com’era fatta: aveva pareti grige, ed era
totalmente spoglia. Dentro c’erano solamente Zenit e… Una
ragazzina, nuda. Non avrà avuto più di dodici anni. Era Guinevere.
Zenit la riconobbe
subito, era lei, ed era bellissima proprio come in foto. Sembrava
terrorizzata, tremava in un angolo della cella. Zenit sentiva una
strana sensazione dentro di sé. L’aveva sentita più volte in
passato, e ormai sapeva a cosa l’avrebbe portato.
Capiva ormai anche
il motivo della pazzia di Jonathan Estate. Era questa pulsione, la
stessa che provava Zenit, che Estate provava evidentemente per la
figlia Claudia. Tutta la storia della setta, e dell’amore che gli
adepti dovevano avere dalle ninfe non era che un pretesto per
giustificare le loro turpi sensazioni.
« Se non
sbaglio uno psichiatra giudeo chiamava questo comportamento
“sublimazione”! » pensò il detective. Fu l’ultimo
pensiero lucido che fu in grado di fare in quel momento. Dopodiché
fu puro istinto. Si tolse velocemente l’impermeabile e si sbottonò
la camicia. Si avvicinò ansimante alla bambina, che cominciò a
gemere e gridare dalla paura.
Da fuori i membri
della setta stavano in ascolto. Si sentivano le grida terrorizzate
della bambina, e le grida di piacere del detective.
« È uno di
noi! » affermò soddisfatto Imp.
Di Eros Evose e Edoardo Valeriani
Di Eros Evose e Edoardo Valeriani
Nota: Io ed Edoardo Valeriani ci teniamo a precisare che non c'entriamo nulla con le idee e le sensazioni di Zenit e della setta di Imp.
Chapeau fino a qui! Complimenti a tutti e due gli scrittori
RispondiEliminaGrazie mille! :D
EliminaTieniti pronta domani per il gran finale!
Grazie Elisa! Tieniti aggiornata domani, come diceva il buon Eros arriva il gran finale!
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