Mentre era
nella città di New London per riuscire a stanare Ode e Lloyd,
l’ispettore Friedrich Zenit si trovò contro voglia a dover
indagare sulla scomparsa della figlia dei proprietari della pensione
dove alloggiava. Accettò l’incarico, in modo che potesse avere
vitto e alloggio gratuito per il suo soggiorno in città. Non appena
accettò l’incarico…
Si diresse subito
nel cortiletto sul retro dello stabile, dove a detta dei Tottington,
i proprietari della pensione, la
figlia adorava passare del tempo a giocare da sola. Era
alla ricerca di ogni indizio che potesse spiegare l’accaduto, ma
tutto quello che trovò, prima che le tenebre calassero sulla piccola
contea, furono un pezzo di
corda e delle impronte stampate sul fango, che si dileguavano verso
il boschetto a pochi metri dallo steccato che recintava il
giardinetto.
Zenit ipotizzò subito un rapimento, ma non
riusciva a capire: che interesse potevano avere dei
malviventi a rapire una bambina da una famiglia semplice e umile come
quella dei Tottington? Dopotutto non avrebbero potuto pagare un
riscatto, con i guadagni che facevano potevano a malapena andare
avanti. Erano ormai le 8 di sera e il buio aveva ormai da un pezzo avvolto la piccola città portando con sé
una fitta nebbiolina, tipica di quelle zone così umide, quindi Zenit
decise di rientrare ed al suo ritorno trovò i Tottington in preda
alla disperazione ed a pianti quasi isterici, che lo accolsero subito
chiedendogli novità sull’indagine.
Zenit rispose con la sua innaturale freddezza:
« Sì, ho
trovato delle orme che si dirigevano verso il bosco e questo pezzo di
corda: è evidente che
vostra figlia sia stata rapita! Avete già allertato la polizia? »
« No,
purtroppo non ce lo possiamo permettere, ecco vede, noi fatichiamo ad
arrivare a fine mese così, figuriamoci pagando le tasse. Se
dovessimo chiamare la polizia ci farebbe chiudere mandandoci
completamente in rovina! » Risposero i
coniugi.
Zenit si voltò
quindi verso il signor Tottington e fece un ghigno, quasi un sorriso
forzato, e disse: <<
Capisco la situazione,
beh provvederò io allora!
>>.
In fondo a Zenit non
importava più di tanto della bambina, lo faceva solo per mantenersi
a spese loro, quindi si mise tranquillamente a cena e consumò il
lauto pasto offertogli e poi si diresse nella sua camera. Mentre
si attingeva a salire le scale venne però
fermato da un tizio anche lui cliente dei Tottington, tale
John Hooks che gli disse:
« L-lei è
l’investigatore che ha-hanno incaricato? Ho s-saputo del ra-rapimento e a
d-dirla tutta me lo s-sarei as-pettato! »
Zenit si girò di
scatto verso di lui con il suo sguardo glaciale.
« Che cosa ne
sai tu del rapimento? Parla! »
Il signor Hooks
si intimorì e rispose con voce tremolante:
« B-bhe,
ecco, v-vede... Da
qua-qualche g-giorno qua fuori si a-aggirano dei tizi strani. D-di solito sono
due e si fermano qua-qualche minuto ad o-osserva-va-re la pensione e se ne v-vanno. »
Zenit si voltò di
nuovo verso le scale e se ne andò in stanza senza rispondere. Giunto
in camera si stese sul letto con un unico pensiero:
catturare Ode e Lloyd.
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