Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 5 settembre 2016

GO!: Meandri di New London, Ep. 2 - Le prime ricerche

Mentre era nella città di New London per riuscire a stanare Ode e Lloyd, l’ispettore Friedrich Zenit si trovò contro voglia a dover indagare sulla scomparsa della figlia dei proprietari della pensione dove alloggiava. Accettò l’incarico, in modo che potesse avere vitto e alloggio gratuito per il suo soggiorno in città. Non appena accettò l’incarico…



Si diresse subito nel cortiletto sul retro dello stabile, dove a detta dei Tottington, i proprietari della pensione, la figlia adorava passare del tempo a giocare da sola. Era alla ricerca di ogni indizio che potesse spiegare l’accaduto, ma tutto quello che trovò, prima che le tenebre calassero sulla piccola contea, furono un pezzo di corda e delle impronte stampate sul fango, che si dileguavano verso il boschetto a pochi metri dallo steccato che recintava il giardinetto.
Zenit ipotizzò subito un rapimento, ma non riusciva a capire: che interesse potevano avere dei malviventi a rapire una bambina da una famiglia semplice e umile come quella dei Tottington? Dopotutto non avrebbero potuto pagare un riscatto, con i guadagni che facevano potevano a malapena andare avanti. Erano ormai le 8 di sera e il buio aveva ormai da un pezzo avvolto la piccola città portando con sé una fitta nebbiolina, tipica di quelle zone così umide, quindi Zenit decise di rientrare ed al suo ritorno trovò i Tottington in preda alla disperazione ed a pianti quasi isterici, che lo accolsero subito chiedendogli novità sull’indagine. Zenit rispose con la sua innaturale freddezza:
« Sì, ho trovato delle orme che si dirigevano verso il bosco e questo pezzo di corda: è evidente che vostra figlia sia stata rapita! Avete già allertato la polizia? »
« No, purtroppo non ce lo possiamo permettere, ecco vede, noi fatichiamo ad arrivare a fine mese così, figuriamoci pagando le tasse. Se dovessimo chiamare la polizia ci farebbe chiudere mandandoci completamente in rovina! » Risposero i coniugi.
Zenit si voltò quindi verso il signor Tottington e fece un ghigno, quasi un sorriso forzato, e disse: << Capisco la situazione, beh provvederò io allora! >>.
In fondo a Zenit non importava più di tanto della bambina, lo faceva solo per mantenersi a spese loro, quindi si mise tranquillamente a cena e consumò il lauto pasto offertogli e poi si diresse nella sua camera. Mentre si attingeva a salire le scale venne però fermato da un tizio anche lui cliente dei Tottington, tale John Hooks che gli disse:
« L-lei è l’investigatore che ha-hanno incaricato? Ho s-saputo del ra-rapimento e a d-dirla tutta me lo s-sarei as-pettato! »
Zenit si girò di scatto verso di lui con il suo sguardo glaciale.
« Che cosa ne sai tu del rapimento? Parla! »
Il signor Hooks si intimorì e rispose con voce tremolante:
« B-bhe, ecco, v-vede... Da qua-qualche g-giorno qua fuori si a-aggirano dei tizi strani. D-di solito sono due e si fermano qua-qualche minuto ad o-osserva-va-re la pensione e se ne v-vanno. »

Zenit si voltò di nuovo verso le scale e se ne andò in stanza senza rispondere. Giunto in camera si stese sul letto con un unico pensiero: catturare Ode e Lloyd.  


Di Eros Evose e Edoardo Valeriani


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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."