Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 12 settembre 2016

GO!: Meandri di New London, Ep. 3 - Men in black?

Se Tottington non volevano coinvolgere la polizia per il caso di rapimento della loro figlia, era chiaro che Zenit avrebbe dovuto prendere seriamente il caso e dedicarcisi, lasciando stare per qualche giorno Ode e Lloyd. D'altra parte i due ladri ancora non avevano compiuto un secondo furto in città.

Il mattino riprese le sue indagini. Per farvi capire quanto poco seriamente avesse preso la questione il giorno precedente, basti dire che non aveva ancora nemmeno visto una foto della piccola scomparsa: a lui era interessata poco fino a quel momento la sorte dell ragazzina, mentre i genitori erano così sconvolti e in preda al panico che nemmeno avevano pensato di mostrare all'investigatore una foto della scomparsa.
Non appena vide i coniugi proprietari della pensione dove risiedeva chiese loro di poter vedere una foto della ragazzina.
« Eccovela. L'abbiamo scattata tre mesi fa, in occasione del suo undicesimo compleanno... » disse il padre rattristato, porgendogli la foto.
Guinevere, era questo il nome della scomparsa, aveva dei lunghi capelli biondi, che nelle tonalità grige della foto sembravano bianchi come il latte, e uno sguardo innocente e candido.
« Che bellissima bambina... » disse Zenit con un tono che finalmente tradiva un po' di apprensione.
« Era stupenda. Era la bambina più bella del mondo. » esclamò la madre, singhiozzando, per poi scoppiare in patetiche suppliche verso l'investigatore.
« Mi metterò subito al lavoro. » concluse Zenit. Che il cuore di pietra di Zenit finalmente si fosse lasciato intenerire dalla triste vicenda di quella bellissima bambina rapita?

Il detective andò a bussare alla camera di Hooks: il giorno prima questi gli aveva parlato di aver visto tipi sospetti aggirarsi intorno alla pensione. In quel momento era stanco e non aveva voluto approfondire, ma ora doveva scoprire di più, anche se non sapeva quanto prendere sul serio quella dichiarazione: John Hooks era un contadino che si era da poco stabilito nei pressi di New London per far fortuna. Non era molto sveglio, era una persona ingenua e sprovveduta. Il suo volto, dallo sguardo spento e con una bocca perennemente semiaperta circondata da chiazze di barba incolta non contribuivano a dargli un'aspetto più intelligente.
« S-signor Zenit! C-che pia-piacere vederla. Ha-ha scoperto nu-nulla? » disse il contadinotto appena aperta la porta, con aria assonnata (o forse era il suo aspetto abituale?).
« No. Mi sono svegliato da poco. Lei piuttosto, deve spiegarmi meglio cosa mi ha detto ieri sera! Mi parlava di uomini che si aggiravano nei pressi della pensione...? »
« E-esattamente! Nei ggiorni scorsi qui i-intorno c'erano ppproprio d-degli strani tippi. Erano vestiti m-molto eleganti. »
Zenit stava già per scoraggiarsi e rinunciare ad ascoltare Hooks. Delle persone "strane", solo perché vestite eleganti. Era evidente che quel minus habens non aveva mai visto uno smoking nella sua fattoria.
« F-forse lei non troverà nulla d-di strano in una persona e-elegante, » proseguì « M-ma q-questa zona del paese è m-molto pppovera. C-che senzo ha andare v-vestitti accosì qui? I-inoltre... U-uno di questi è v-venuto a stabilirsi in questa pppensione un paio di g-giorni, la s-settimana scorsa. C-capisce? Uno vestito accuel modo d-doveva essere molto ricco. Epppure era venuto a stabilirsi in questa pppensione, pppoverissima. E ppper tutto il tempo che è stato qui non ha fatto che g-girare la casa. È s-stato anche m-molto tempo con Guinevere. D-diceva che gli piacevano i ba-bambini. I Tottington e-erano felici che la pppiccola si di-divertisse. Pppoi l'elegantone se ne è andato, pppagando anche u-una discreta m-mancia. »
Sorprendente! Forse Zenit aveva giudicato male Hooks. E gli capitava raramente di malgiudicare qualcuno... o almeno così credeva. Il "minus habens" stava facendo osservazioni interessanti e dava informazioni utili.
« La ringrazio, signor Hooks » fece per congedarsi Zenit « Ciò che mi ha detto mi tornerà sicuramente util... »
« A-aspetti, v-voglio f-fare un'ultima o-osservazione. I-io sono f-fermamente convinto che questo rapppimento sia collegatto a u-un'altra s-serie di rapimenti a-avvenuti nei m-mesi scorsi. »
« Ci sono stati altri rapimenti?! » chiese stupito Zenit.
« E-esattamente. N-nei mesi s-scorsi altri bambini tra gli o-otto e i q-quindici a-anni s-sono statti rapppiti. L-la polizia si o-ostina a dire che non c'è nessun c-collegamento tra questi r-rapimenti, ma ormai i giornali s-sono fermamente c-convinti del contrario. T-tutto questo è c-cominciato col rapppimento della f-figlia di Jonathan Estate, u-un riccone italoamericcano che v-vive a Niù London. È successo c-circa un anno fa. »
Zenit stette alcuni secondi ad aspettare che Hooks continuasse le sue congetture, ma, vedendo che non continuava, si congedò ed uscì dalla sua stanza. Andò dai Tottington per consultare i loro registri e capire chi fosse quel tipo strano che aveva risieduto alcuni giorni prima nella pensione. Quando lesse il nome rimase piuttosto confuso... Il pensionante si era firmato come "Imp Estate". Che fosse parente di Jonathan?


Di Eros Evose e Edoardo Valeriani


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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."