Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 8 agosto 2016

Catalina, Cousudor, 09/02 - Parte 5



Ci portarono in un’isola deserta. King mi spiegò che quell’isola era Flinthear, un’isola appartenente al Cousudor, ma molto distante dal resto della nazione, e che non apparteneva né al distretto di Catalina né a quello delle Isole Petridi. Era stata adibita a riserva naturale, e l’accesso all’isola era precluso a tutti. Tempo addietro Orifiamma aveva provato a trasformare l’isola in uno scalo portuario per poter espandere i suoi commerci fino alle vicine coste della Sicilia, ignaro che la Banda Encomiabile usasse quell’isola come base. Fortunatamente non ottenne i permessi necessari!
In una grotta dell’isola la Banda Encomiabile aveva nascosto tutti i favolosi tesori che aveva rubato durante la sua carriera: la caverna dellemeraviglie di Aladino non doveva essere troppo diversa. Vidi centinaia di lingotti d’oro, di diamanti, riconobbi alcune statue e dipinti appartenuti a von Pest e anche il rubino Trapezoidale che appartenne a Giovanni Ode per tanti anni. A vedere tutti quei preziosi mi commossi. Clarissa mi venne vicino e mi sorrise.
<< Perché piangi? >> mi chiese.
<< In questa caverna sono racchiusi gli ultimi anni della mia vita. Ricordo ogni singolo evento, dedicai un articolo e condussi inchieste su ogni singola cosa che è qui dentro… >> le dissi
<< Anche su di te? Anche su di me? >> mi chiese ridendo lei
King aveva evidentemente sentito ciò che avevo detto, perché intervenne nella discussione.
<< Sono racchiusi anche i miei ultimi anni di vita. E non sai quanto starò male ora che dirò addio a tutto questo. Non per il valore, ma… per ciò che è stato, per le centinaia di avventure ed esperienze legate. >>
Rimasi interdetto: che intendeva?
La Banda Encomiabile aveva scelto di ritirarsi. Questa sarebbe stata la loro ultima avventura, perché ormai il loro nome era legato a un omicidio e non volevano che così fosse.
Dopo tornammo a Cuordi. I tre ladri ci portarono fino a casa di Clarissa.
In quel momento ero molto triste: un capitolo della mia vita si stava per chiudere. Erano anni che mi occupavo dell’Encomiabile. Di cosa avrei scritto ora? Di cosa mi sarei occupato? Mi resi conto in quel momento che, nonostante fino a quel momento fossimo stati su due diversi fronti, la mia amicizia con Dav era a modo suo continuata: in quel momento infatti non sentivo di stare con dei ladri suoi rivali, ma con degli amici che mi avevano dato per anni un obbiettivo nella vita. In quel momento li ho persi, e mi sono sentito vuoto interiormente.
Il mattino dopo io e Clarissa decidemmo di andare via velocemente da Cuordi: non era un posto sicuro dopo che Orifiamma ci aveva fatto rapire la sera prima. Ora ci siamo trasferiti a Catalina, capitale del Cousudor che si trova sulla terraferma, in una casa appartenente a un cugino di Clarissa, Donato, che ci ha anche traghettati fino a Catalina. È uno dei due marinai di Cuordi che non lavora per Orifiamma: l’altro è il suo anziano datore di lavoro, Eridano Impreso, che possiede una piccola barchetta. Donato vive a Cuordi sulla nave di Impreso, ma ha una casa a Catalina.

Siamo qui da alcuni giorni… Ho recuperato il computer la sera stessa che sono stato liberato dall’Encomiabile, ma solo ora sto scrivendo sul diario un resoconto di quanto successo nei giorni scorsi. E devo ancora scrivere al giornale un articolo riguardo al furto subito… cioè, architettato, da Orifiamma. Ma non so cosa fare. Ma sopratutto non so cosa mi aspetta per il futuro. Ho pensato persino di trasferirmi qui nel Cousudor. Chissà, magari assieme a Clarissa, che è una ragazza così gentile e carina… Proprio non saprei. Come al solito mi restano solo domande.  


FINE

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."