Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 25 luglio 2016

Catalina, Cousudor, 09/02 - Parte 3



Dopo tutta questa spiegazione, un quesito mi tormentava, e lo porsi al marinaio: che ruolo aveva nell’omicidio della guardia, e perché era stato commesso questo crimine sanguinario?
<< Non sono stato io ad ucciderlo. >> mi ha risposto. Non era l’unico ad aver partecipato al furto, era stato aiutato da altri due sciagurati pronti a tutto come lui, solo che uno dei due era molto teso. Evidentemente non aveva mai commesso un furto e… non appena è entrata la guardia del palazzo ha perso in controllo e gli ha sparato uccidendola. Orifiamma voleva che il minor numero di persone sapesse delle sue intenzioni, quindi non aveva avvisato le guardie, si era limitato a ridurre la sorveglianza quella notte. << Ce ne andammo in fretta, dato che lo sparo aveva avvisato della nostra presenza le altre guardie. >> concluse.
Non riuscivo a capire il perché mi avesse detto queste cose… E lui mi chiarì anche questo dubbio: lui aveva rubato la mia valigia nella speranza di ricevere una ricompensa da Orifiamma. Gli aveva consegnato la valigia con dentro il mio computer, ma… Orifiamma si era tenuto la mia valigia, lo aveva malmenato e lo aveva cacciato senza pagarlo. Ora voleva vendicarsi e quindi mi aveva messo al corrente di tutta la storia.
Sapevo benissimo che avvisare la polizia non sarebbe servito, dato che le forze dell’ordine erano al comando del Governatore, cioè di Orifiamma, e quindi lo lasciai andare.

Ora sapevo cosa era successo, ma non sapevo bene come agire. Stetti altri due giorni a pensare sul da farsi, ma non dissi nulla a Clarissa, che però doveva aver capito qualcosa, vedendomi pensieroso. Purtroppo questi due giorni di ozio furono una mossa sbagliata, e fu per pura fortuna se non ci rimisi la vita: evidentemente Orifiamma era venuto a conoscenza del tradimento del marinaio e mi ha fatto rapire. Anche Clarissa ha subito lo stesso trattamento, e mi dispiace davvero averla messa in questa storia, in questo pericolo.

[CONTINUA...]

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."