Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

giovedì 12 luglio 2018

Teatro: "La Botta" di Cesare Marino - Saltacampana

Ieri sera con un mio amico alla Casa del Quartiere Barrito ho assistito al simpatico spettacolo "La botta", messo in scena dalla compagnia teatrale Saltacampana e scritto da Cesare Marino.




La trama dello spettacolo è semplice: Teodoro, un paladino sfortunato, squattrinato e incapace, sfida a duello il Conte, un cavaliere abile e spocchioso, per far colpo sull'amante di quest'ultimo, una bella inserviente della locanda frequentata da entrambi. Teodoro, per vincere il Conte, chiede di essere allenato dal Cavaliere Nero, famoso per aver ammazzato il Cavaliere Bianco e i tre figli del Cavaliere Bianco e i nove figli dei figli del Cavaliere Bianco...




La compagnia dei Saltacampana è formata da ragazzi in cui si vede una genuina passione per il teatro che li ha aiutati ad esprimersi e recitare in modo davvero ottimo: sono stato preso dalla magia del teatro, mi sono ritrovato anche io in quella locanda a vedere Teodoro e la sua serva Leozia disperarsi davanti al Cavaliere Nero mezzo ubriaco, nonostante il minuscolo palco del Barrito dove si sono esibiti permettesse una scenografia molto esigua con due soli tavolini.
I personaggi erano perfettamente in sintonia con gli attori che li interpretavano (superando le differenze di sesso come nel caso del Conte, interpretato da una ragazza) e si sono rivelati molto divertenti. Leozia e il Cavaliere Nero sono quelli che ho apprezzato di più perché in qualche modo aggiornano i due stereotipi del servus callidus e del mentore. Leozia è la serva di Teodoro ed è lei che cerca di rimediare ai guai combinati dal suo padrone. Solitamente questa figura è maschile, ma in questo spettacolo il ruolo è affidato a una ragazza, e questo crea una dinamica più originale. Il Cavaliere Nero è sì un maestro per Teodoro, ma è anche un giovane spaccone e ubriacone, interessato solo ai soldi, al vino e alle donne. Quest'ultimo meritava forse un piccolo spazio in più, anche perché già nella sua presentazione che cita Gigi Proietti faceva morir dal ridere.

L'unico difetto dello spettacolo? Poteva durare di più: i personaggi avevano un grande potenziale che purtroppo si è espresso solo parzialmente nella mezz'ora di spettacolo. È però da sottolineare prima di tutto come lo spettacolo fosse semplicemente a offerta libera e che in questa rappresentazione la compagnia non fosse al completo e forse delle parti sono state tagliate per sopperire alla mancanza degli attori.




4 commenti:

  1. Beh, onore a loro se pur con meno personaggi sono riusciti a rimontare una storia che fila! Eh sì, il teatro è magia pura... antichissimo e nuovo, è l'arte della recitazione più vera.

    Moz-

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    1. Il teatro aiuta anche ad esprimersi e a capirsi meglio: l'ho fatto per anni anche io e mi ha lasciato tanto... Tra cui un interesse per il teatro stesso da spettatore!

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  2. Perché la descrizione mi ha fatto venire in mente "La locandiera" di Goldoni?!
    Davvero bravi, non li conoscevo! Tenere vivo il teatro è una cosa bellissima, se poi è fatto bene diventa pura arte.

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    1. Entrambi sono ambientati in una locanda dove c'è una donna che fa stragi di cuori, per il resto comunque sia la storia che la comicità sono completamente diverse!
      È normale non li conoscessi, sono una compagnia davvero piccola composta da ragazzi molto giovani. Io ho voluto supportarli in questa loro passione anche con questo articolo!

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."