Ora che ho finito il liceo ho fatto una pulizia generale e ho buttato moltissimi fogli di appunti sfusi. Tra questi fogli ho trovato uno strano appunto personale scritto una notte di chissà quanti mesi fa, che pubblico qui sotto.
Quella volta che la mia vicina di banco aveva iniziato a mangiare a scuola una merenda a base di verdura dall'odore nauseabondo.
Quella sera che con Elisa ci eravamo messi a improvvisare un rock dedicato alla rivoluzione francese.
Quel divertentissimo periodo un cui con una mia amica eravamo vicini di banco, ma di cui ci eravamo scordati tutti e due.
Tanti ricordi della vita di tutti i giorni che annegano nell'oblio delle esperienze eclatanti: sono momenti banali ma che indicano che viviamo. Nella monotonia della vita ogni attimo è unico e scorre via inesorabile, dissolvendosi nella memoria, per poi riaddensarsi nel momento più causale, attraversando la testa come una saetta. Sono ricordi importanti perché dimostrano che quel momento così monotono e comune abbiamo saputo assaporarlo, senza esserci fatti sopraffare dal torpore mentale della routine.
È stato difficile disfarmi di quei fogli, ciascuno era un ricordo di qualcosa: mi sono sentito come zio Paperone che riconosce ogni singola moneta come legata alla particolare avventura con cui l'ha guadagnata.
Ho trovato sia i primissimi appunti di prima superiore sia gli ultimi per tesina, e mi ha particolarmente colpito, emozionato e toccato nel profondo trovare un appunto sui ricordi in mezzo a tanti ricordi.
Disse Ulisse (o meglio, Dante)...
"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
lunedì 9 luglio 2018
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Disse Anton Ego...
"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."
Post bellissimo.
RispondiEliminaNon sai quante volte anche io ho dovuto voltare pagina, ritrovando -e quindi spesso buttando- fogli, appunti e ricordi.
Li si rivive ma se si buttano via è davvero per voltare pagina, per lasciarseli alle spalle, come se avessero esaurito la loro funzione.
Sei in un momento particolare della vita, sei fortunato perché hai avuto anche una bellissima esperienza al liceo e quindi posso immaginare cosa significhi.
Ma il bello viene ora: quanti altri appunti scriverai? :)
Moz-
Sì, infatti. Ora volterò pagina, quegli appunti andavano buttati: erano ormai inutili e toglievano spazio a tutti gli appunti che dovrò prendere!
EliminaCapisco benissimo questo stato d'animo. Sai, per me staccarmi dal periodo del liceo è stato difficile. Non tanto per la scuola, ma, come dici tu, per quei ricordi particolari che ti tengono legato a un dato momento del passato. Alla fine sono riuscita a giungere alla conclusione che i ricordi sono belli in quanto sono nostri, riposti con cura in un modo che solo noi sappiamo, ma che non bisogna mai dimenticarsi di vivere nel presente (sì, quel presente che non fai in tempo a dirlo e già non lo è più!).
RispondiEliminaQuindi, mi associo al primo commento qui sopra, chissà quanti nuovi appunti scriverai! E sarà ancora emozionante, te lo assicuro! :)
Sì, infatti ho buttato questi vecchi appunti proprio per far posto ad appunti nuovi (ho riempito tre sacchetti dell'immondizia con quelli vecchi!).
EliminaIo ho cominciato a custodire i miei ricordi personali in un diario e ammetto che pochi appunti dedicati ad esperienze particolari li ho conservati in una cartellina.
Allo stesso modo adesso però penserò al mio presente e al mio futuro, specialmente a quel test d'ingresso per psicologia! ^^'
Hai fatto benissimo! Ahahah in bocca al lupo per il test d'ingresso!! :)
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