Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

sabato 29 luglio 2017

Quantum leap: Oh mamma!

Un anno fa in questo momento ero totalmente immerso nella visione di una serie TV degli anni '90 a tema viaggi nel tempo. Una serie di fantascienza? No!



Un'estate di tanti anni fa (non avevo più di dieci anni) mi ricordo i miei genitori davanti la TV, contenti, mentre si immergevano nei ricordi: non si perdevano una puntata di Quantum leap. una serie tv che davano in televisione quando si erano appena sposati. Rivederlo dopo anni era per loro un tornare indietro nel tempo a quando erano due sposini. Tornare indietro nel tempo, un po' come fa il protagonista di  questa serie.
Samuel Beckett è un brillantissimo scienziato laureato in fisica quantistica e medicina, a capo di un esperimento sul viaggio nel tempo finanziato dal governo americano. Durante il primo test qualcosa va storto, e Sam si ritrova a vagare nell'America della seconda metà del '900, sostituendosi di volta in volta a vari personaggi. Non comprende con quale logica procedano i suoi viaggi nel tempo, ma arriverà a capire che per cambiar epoca e sperare di poter tornare a casa deve risolvere i problemi delle persone a cui si sostituisce. Viaggia di anno in anno, con un contatto col suo laboratorio nel presente, rappresentato dall'ammiraglio Al Calavicchi. Questo gli appare come un ologramma incorporeo che può vedere solo lui, e gli offre consigli su come comportarsi a seconda delle informazioni che riesce a reperire nel futuro, informandolo anche riguardo ai tentativi di riportarlo a casa.
Al e Sam
Detto così sembra una serie di fantascienza: non è così. Il tutto verte attorno ai personaggi e alle situazioni umane in cui questi sono immersi. Questo geniale metodo narrativo poi permette agli autori di poter ogni volta spaziare di genere in genere: Sam e Al si ritroveranno in gangster movie, noir o pseudo-documentari riguardo la morte di Kennedy da un episodio all'altro. Di volta in volta ci si ritroverà anche in diverse ambientazioni: dalla metropoli minacciosa al tranquillo villaggio di campagna isolato dal mondo e chiuso, a rappresentare le diverse facce degli Stati Uniti, non sempre belle e piacevoli. Tra le poche cose ricorrenti in questa serie ci sono i due protagonisti, Sam, l'involontario eroe che in fondo sogna di poter tornare al suo laboratorio e di riscoprire la sua vecchia vita, che i vari salti nel tempo gli hanno cancellato dalla memoria, e Al, veterano del Vietnam amante delle donne che cerca come può di aiutare lo scienziato affidatogli dal governo. Altra cosa ricorrente è una sensazione: in Quantum leap si respira continuamente una gran voglia di vivere, una gioia di fondo mista a una certa sensualità, che va oltre al finale positivo ovvio di ogni episodio (senza lieto fine Sam non potrebbe viaggiare): ogni storia per quanto inizialmente triste lascia sempre un invito a godersi una vita felice. Una gioia e una voglia di vivere che non scade in una situazione di buonismo, e che forse in generale è un po' sottovalutata oggigiorno, specie nelle serie TV.

L'estate scorsa l'intera serie è stata ritrasmessa su Paramount Channel, e i miei genitori l'hanno rivista come quando ero bambino. Sono riuscito a godermela e a seguirla anche io, e mi ha tenuto compagnia e accompagnato tutta la stagione. L'ho trovata una serie molto bella e gradevole, che porta benissimo i suoi ormai 28 anni d'età. La sua sensualità e spensieratezza mi ha coinvolto e accompagnato, e i miei genitori ancora una volta sono tornati con la mente alla spensieratezza di quando erano sposini.
Mi sono comprato i DVD della serie per rivedermela quando voglio. Mi è dispiaciuto che in italiano si trovi solo più la prima stagione: spero ancora che si decidano a stampare quelle successive, se no dovrò recuperarli in inglese!
Lascio in chiusura lo spiegone che sta all'inizio di ciascun episodio della serie, con relativa sigla!

 



Ho parlato di

Quantum Leap






(DVD EDIZIONE REGNO UNITO)

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."