Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

sabato 12 agosto 2017

Kobane Calling

Zerocalcare mi ha sempre interessato, ma più che altro per il suo blog. Le sue opere cartacee le ho iniziate a leggere solo di recente, quando mi sono stati regalati per Natale e compleanno "Un polpo alla gola" e "La profezia dell'armadillo". Non è che non mi interessassero, semplicemente prima ho voluto comprarmi altre cose.




La prima opera cartacea che ho letto però in realtà risale al 2015: "Con il cuore a Kobane", il reportage di Zerocalcare uscito su Internazionale nel gennaio di quell'anno.
Non seguo Internazionale, ma non appena ho visto il trailer su internet non ho potuto far a meno di pensare "Devo leggerlo!".


Avevo 16 anni, stavo appena iniziando a interessarmi del mondo, avevo solo sentito nominare Internazionale a scuola da una professoressa, mi sentivo "piccolo" per informarmi su queste cose, però la curiosità di vedere Zerocalcare alla prova con un argomento così serio e l'interesse stesso per il mondo che stava iniziando a venire fuori hanno avuto la meglio e comprai la rivista il giorno stesso. Ho fatto evidentemente bene, perché quel numero andò letteralmente a ruba, tanto che la settimana successiva fu ristampato in un supplemento... E anche perché si tratta di una lettura innegabilmente ottima.
Il fumettista romano Zerocalcare, da sempre legato al suo quartiere di Rebibbia, decide di intraprendere un viaggio in medio-oriente, nei pressi di Kobane, per portare aiuti umanitari ai curdi, che si occupano di combattere i miliziani dello Stato Islamico, nonostante l'ostilità dell'esercito turco, che più che aiutarli a combattere l'ISIS li sabota.
In poche pagine Zerocalcare è riuscito ad emozionare, divertire ma allo stesso tempo far capire con chiarezza la drammatica situazione dei curdi e della città di Kobane, assediata. La cosa che però più ho apprezzato è stato lo sforzo che ha fatto l'autore per capire, e far capire, che i combattenti dell'ISIS sono uomini, esistono esattamente come noi, e non sono il male incarnato di opere di finzione, e sono difficili da rappresentare graficamente attraverso caricature come fa lui. Una lettura davvero imprescindibile ora come ora, fa capire semplicemente e senza essere né pesante né eccessivamente leggero e ridicolo la situazione internazionale in medio-oriente.
Non seppi del secondo viaggio in aiuto dei curdi che Calcare fece pochi mesi dopo, del quale uscì un secondo reportage sempre su Internazionale.


Mi dispiacque molto quando lo venni a sapere, perché il primo reportage mi era piaciuto tanto. Per fortuna un anno fa uscì un volumone pubblicato da BAO, che conteneva entrambi i reportage con tantissime pagine inedite che raccontavano meglio il secondo viaggio: lo presi senza indugi pochissimi giorni dopo l'uscita, al Torino Comics. Costò 20 euro, ma per un volume così corposo e così sublime non furono che soldi ben spesi!
Nel volume "Kobane calling", Zerocalcare riprende i due precedenti fumetti e li integra con nuovi materiali e nuovi racconti, cui analizza ancora più a fondo la situazione politica del medio-oriente, in una Turchia dispotica e una Siria sgretolata e in preda all'anarchia, dove si sta formando l'utopico stato del Rojava, che vuole portare la pace trai popoli della zona, parlando anche di pari diritti tra uomo e donna. Zerocalcare si dilunga molto sul Rojava, affascinato dalla capacità di queste persone di combattere fino a morire nel nome di un ideale di convivenza e libertà, sentendosi in inetto davanti a loro.
Zerocalcare non è mai serioso né ridicolo, e spiega con la giusta ironia e la giusta serietà tutto ciò che vede e che gli accade, mantenendo una spontaneità come se fosse davvero lui a raccontare a voce ciò che ha vissuto, passando senza mai stonare da un momento scherzoso a uno serio e toccante, fermandosi per esempio a raccontare le singole storie delle persone che incontra, storie che condensa in un paio di pagine nere di volta in volta.

Kobane calling è una lettura che tutti dovremmo fare, sia per capire meglio la situazione di lotta allo stato islamico, sia per capire meglio la tragica situazione dei curdi. Non si può che ammirare Zerocalcare per la sua azione di "divulgazione" o semplicemente per il suo essere andato lì per portare aiuti umanitari: nonostante lui si senta, anche a ragione, un inetto di fronte a tali martiri per la libertà, io mi sento un inetto al confronto a lui, che ha comunque avuto un coraggio e un senso umanitario non indifferente.

Kobane Calling è pubblicato da BAO Publishing al prezzo di 20. Il volume conta di quasi 300 pagine in grande formato, con copertina cartonata e in bianco e nero: vale tutto il prezzo.





Ho parlato di

Kobane calling di Zerocalcare




2 commenti:

  1. Ho adoraro Kobane Calling per un semplice motivo: Zerocalcare è riuscito a fare un ottimo reportage e allo stesso tempo un ottimo fumetto, calibrando perfettamente narrazione e tempi comici. Secondo me non è facile.

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    1. Assolutamente vero! L'ho adorato anche io per questo, è un capolavoro. :D

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."