Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

sabato 3 giugno 2017

Cosa mi lega a Soul Eater

Mi appresto a parlare di un anime a cui mi sono affezionato recentemente.
Ho prima di tutto scoperto l'anime Soul Eater grazie a una mia amica, che me l'ha consigliato: abbiamo fatto uno scambio equivalente, io le ho infatti fatto vedere "Il mistero della pietra azzurra", altro anime a cui sono molto legato, la cui recensione è stata uno dei primi post sul mio blog.


Ammetto che inizialmente sono stato molto lento nel seguirlo, ma alla fine sono arrivato a guardare fino a sei episodi al giorno di fila, esagerando dall'altro lato: la trama almeno inizialmente si fonda su episodi autoconclusivi comici, arrivando solo più in la a mostrare una trama più seria; attenzione, però! Nonostante la trama abbia dei momenti seri ed avventurosi questo non vuol dire che finisca per avere atmosfere seriose e cupe: Soul Eater non si prende mai sul serio e rimane un anime fondamentalmente comico, con alcuni aspetti volutamente ridicoli!
Non voglio fare spoiler e tratterò la trama molto velocemente, per soffermarmi di più sugli aspetti emotivi che mi legano a Soul Eater.

In breve, in un mondo parallelo al nostro il sommo Shinigami (dio della morte giapponese) ha fondato una scuola dove addestrare degli umani al combattimento contro le streghe e i kishin, esseri umani che si sono abbandonati alla follia per paura, iniziando a nutrirsi di anime di altri umani. La scuola è frequentata da esseri umani comunque singolari: molti di loro hanno infatti il potere di trasformarsi in armi, in grado di ferire streghe e kishin, mentre gli altri studiano per imparare a maneggiare queste armi dotate di anima; le armi per aumentare la loro forza devono nutrirsi delle anime dei kishin. La serie segue le avventure in giro per il mondo di tre team di armi e maestri d'armi, Soul Eater e Maka, Tsubaki e Black Star, e infine un raro trio formato dalle due "pistole" Liz e Patty con Death the Kid, figlio del sommo Shinigami.
I protagonisti

Detta così la serie può sembrare splatter o così seriosa da sfiorare il ridicolo, ma, ci tengo a ribadire, Soul Eater non si prende mai seriamente, la componente ridicola è presente ma... È volontaria e soprattutto non è dovuta ad eccessiva serietà.

Una delle cose che ho più apprezzato della serie è la gestione dell'età dei protagonisti: continuamente negli anime i personaggi non dimostrano mai la loro età, sia caratterialmente che graficamente, con dei tredicenni che sembrano abbondantemente ventenni. Questa cosa in Soul Eater non accade: i protagonisti hanno attorno ai 15 anni, e li dimostrano perfettamente, sia per i loro problemi sia per il loro modo di esprimersi. Sono adolescenti, e più di uno ha un rapporto conflittuale con i genitori, come chiunque a quell'età, e, nonostante la tematica sia seria, i loro rapporti conflittuali sono trattati contemporaneamente sia in maniera seria che comica.
Nell'esprimersi usano poi uno slang tipico adolescenziale: ho apprezzato molto la sottigliezza psicologica di alternare parolacce come "merda" ad autocensure/eufemismi come "cavolo", cosa tipica dei giovani. Sono presenti espressioni volgari quindi, ma senza mai scadere nell'eccessivo e nel cattivo gusto: rendono solo il personaggio più spontaneo.
Non dimentichiamo però che in una scuola ci sono anche gli insegnanti, questi ovviamente adulti, che sono forse i personaggi migliori della serie. Menzione veloce per il sommo Shinigami, tremendo dio della morte che... È in realtà il personaggio più divertente di tutta la serie!
Però... Il personaggio che ho più apprezzato è stato il dottor Stein, è forse il personaggio più carismatico e geniale: ho guardato fino in fondo l'anime sopratutto per scoprire come andava a finire la sua vicenda. Il suo tormento interiore, perennemente in bilico tra ragione e follia è forse uno dei momenti seri meglio trattati nella trama. Di più non dico.
Franken Stein
La serie è comunque piena di personaggi geniali, ognuno interessante e approfondito, ma non conviene stare ad elencarli ed elogiarli tutti. Ah, solo uno conviene dirlo. Excalibur.

La mia leggenda inizia nel XII secolo...

Da studente in psicologia non ho potuto che apprezzare la gestione del tema principale, la follia, che è trattato spesso in maniera per nulla scontata, tra un elogio alla follia e alcuni meccanismi di difesa volti ad assopirla o le tecniche per ucciderla: non è certo un trattato di psicologia, ma c'è evidentemente un accurato studio dietro sull'argomento. 
Sempre riguardo a uno studio psicologico fino, cito nuovamente lo slang giovanile usato dai protagonisti, che è molto genuino.
Sommo Shinigami

L'unica cosa che mi ha deluso di questo anime è stato il finale: l'ho trovato per certi versi sbrigativo e abbastanza incasinato: una delle sottotrame che più mi stava intrigando è stata liquidata in meno di dieci minuti con uno spiegone, mentre in generale il finale l'ho trovato confusionario. L'unico finale degno e che mi ha appassionato è stato quello di Stein. Ma ormai è evidente che amo questo personaggio.

Ma ora lasciamo perdere la recensione razionale e lasciamoci prendere dalle emozioni.
Con Soul Eater ho un legame che va oltre il semplice apprezzamento: seppur in poco tempo mi ci sono affezionato e forse non riesco ad essere totalmente oggettivo.
Negli ultimi mesi ho vissuto un periodo di cambiamento e novità. Nulla di grave, anzi, cose più che positive, dalla maggiore età a un cagnolino di ormai 6 mesi appena entrato nella mia famiglia, senza contare le cose più personali e private, che mi hanno fatto trascurare tra le altre cose il blog. Soul Eater mi ha accompagnato in questo periodo di crescita e mutamento, facendo da momento di sfogo ad attimi di confusione per le novità; le storie di Crona, di Stein, di Maka, del sommo Shinigami, eccetera, mi hanno accompagnato durante la mia storia. Il mio cane l'ho chiamato Eibon, come il nome di uno dei personaggi più misteriosi della serie: mi piaceva prima di tutto il suono del nome, ma è stato come un modo di esplicitare il legame affettivo con Soul Eater.
Questo anime è stato come una canzone che fa da colonna sonora a un momento particolare della vita a furia di riascoltarla. Anzi: le sue fantastiche opening hanno fatto davvero da colonna sonora a questo momento di novità che dura tutt'ora, e infatti le riascolto continuamente.

Non vedo modo migliore di concludere il post se non con la seconda sigla di Soul Eater, quella a cui mi sono scoperto più legato e che risento più spesso, soundtrack di questo periodo.



Soul Eater è tratto dall'omonimo manga di Atsushi Ōkubo; l'anime, uscito nel 2008, è andato in onda doppiato in italiano su Rai 4 nel 2010. Attualmente è disponibile in streaming legale e gratuito su VVVVID, sia in italiano che in giapponese.

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."