Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

domenica 31 maggio 2015

Il diario di Nessuno

Un testo che per una volta non ho scritto per compito. Si tratta di un testo che dovrebbe iniziare un processo che porterà alla fine delle avventure della Banda Encomiabile. Ho fatto anche qualche citazione alla letteratura per ragazzi. Aspetto pareri!!!



Combattere le più grandi potenze del mondo in nome della libertà, della giustizia e dell'autodeterminazione dei popoli e riuscire a non perdere è un'impresa che nessuno può compiere. E infatti Nemo (Nessuno) l'ha compiuta. La sua storia è nota a tutti, essendo stata trascritta da Jules Verne in due dei suoi più noti romanzi, ovvero "Ventimila leghe sotto i mari" e "L'isola misteriosa". Meno noto è il fatto che queste siano storie vere, e che Verne al momento della pubblicazione dei suoi romanzi dovette omettere alcuni particolari o modificare le date degli avvenimenti per censura: infatti le grandi potenze coloniali come Impero Britannico e Francia in quel periodo erano a conoscenza delle azioni di Nemo, e ai tempi della pubblicazione di "Ventimila leghe" gli davano la caccia in gran segreto: l'esistenza del capitano doveva restare quindi celata a tutti: fu così che gli avvenimenti principali vennero postdatati di circa un decennio per evitare che qualcuno li collegasse a eventi reali, e che Verne dovette tacere sulla nazionalità del capitano e sulla sua travagliata vita, lasciando solo intendere qualche particolare. Alla pubblicazione de "L'isola misteriosa" gli fu data più libertà, essendo Nemo ormai morto, e quindi non più in attività: fu libero di usare date vere e di raccontare la vita di Nemo: così fu reso pubblico al mondo il fatto che Nemo fosse in realtà un principe indiano di nome Dakkar, in lotta con l'Impero Britannico che teneva sotto giogo la sua patria e con tutte le potenze coloniali che opprimevano i popoli dell'Africa, dell'Asia e dell'Europa. Verne dovette però di nuovo modificare i veri avvenimenti, e tacque sul fatto che il capitano Nemo avesse affidato a Cyrus Smith, uno dei naufraghi protagonisti del secondo romanzo, il suo diario con gli appunti e i progetti di fabbricazione del formidabile sottomarino usato dal principe indiano, ovvero il celeberrimo Nautilus. Questo diario, dopo che i naufraghi furono soccorsi, fu preso in custodia da Robert Grant, che ne fece dono al governo americano. Gli Stati Uniti entrarono quindi in possesso dei progetti di una delle più formidabili navi da guerra mai create, capace di attaccare in immersione, cosa assolutamente impossibile per la tecnologia navale dell'epoca (seconda metà dell'Ottocento). I sei naufraghi credettero che nelle mani del governo tali progetti fossero nelle mani più sicure possibili, ma erano troppo ottimisti e fiduciosi: infatti gli USA avviarono subito un progetto segreto (progetto Nautilus) che prevedeva la costruzione di un'intera flotta di sottomarini, in modo che la flotta americana fosse la più potente del mondo e potesse rivaleggiare con quella inglese. Ma il progetto, dopo l'entusiasmo iniziale dello stato maggiore, fu presto accantonato, perché ritenuto troppo dispendioso e impossibile da attuare con l'economia disastrata dalla recente Guerra Civile. Fu così che il diario di Nemo cadde nel dimenticatoio insieme al progetto Nautilus, e anche quando ai tempi della Grande Guerra si fece uso di sottomarini da combattimento vennero realizzati progetti nuovi e non quelli di Dakkar. A torto, dato che il Nautilus era così avanzato da risultare micidiale e insuperato anche tutt'ora.
Ma che fine fece dunque il diario del capitano Nemo? Tornò ad appartenere alla famiglia Grant, che nel frattempo si era trasferita in America, e passò di generazione e in generazione fino ad arrivare all'attuale ammiraglio Gerome Grant, uno dei più famosi ammiragli della marina Americana, un eroe di guerra pluridecorato, da anni in pensione.  Una sera il famoso investigatore Davison Survey si presentò alla sua porta e chiese un colloquio con lui per parlargli proprio del diario di Nemo.
<< Il diario appartiene alla mia famiglia da generazioni, signor Survey, ma è cosa poco nota, come è poco noto il fatto che esista il diario e che Nemo stesso sia esistito. Mi dica, cosa vuole sapere? >> disse l'anziano ammiraglio.
<< Eccellenza, non voglio allarmarla inutilmente, ma deve sapere che io sono un investigatore privato e che... >>
<< So chi è lei, signore. La sua fama è diffusa ovunque da quando è riuscito ad arrestare il famoso ladro internazionale Giovanni Ode. Dicono inoltre che lei non si accontenti, e che voglia addirittura arrestare la famigerata Banda Encomiabile! Le dico di fare attenzione, l'Encomiabile per fama è un osso duro e non si farà prendere facilmente. >>
<< Nessuno lo sa meglio di me, ne può star certo! Sono venuto a dirle appunto che ho sospetti più che fondati che la Banda Encomiabile... sia intenzionata a trafugare il diario di Nemo. >>
Detto questo, com'è ovvio, l'ammiraglio si allarmò, e chiese spiegazioni riguardo a questa affermazione e cosa lo portasse a pensare questo.
<< È presto detto, signor Grant: ho girato per mesi nelle principali zone malavitose di tutto il mondo, facendo quante più domande potevo riguardo la Banda Encomiabile. Deve sapere infatti che l'Encomiabile è solita servirsi di ladruncoli che hanno già tentato di effettuare il loro stesso furto prima di loro per ricavare informazioni sul luogo di un colpo. Tutto ciò che sono stato in grado di ricavare mi porta a lei, signor Grant, e al suo diario. E non sono informazioni scarne: difatti so persino una data probabile per il presunto colpo: tra due settimane circa l'Encomiabile tenterà di rubarle quel diario coi suoi progetti, ingannandola, prendendo il posto di qualcuno che le è vicino, come fa ogni volta. Ma noi saremo in grado di batterla per tempo giocando d'anticipo: avviseremo preventivamente la polizia e faremo in modo che la sua casa venga sorvegliata. Cosa ne dice? >>
<< Signor Survey >> rispose l'ammiraglio << Quei progetti non devono assolutamente finire nelle mani sbagliate: sono progetti per un'arma micidiale, e se ne entrassero in possesso dei furfanti come quelli dell'Encomiabile sarebbe una catastrofe. Mio nipote stesso ne è interessatissimo, ma cerco di tenerlo il più lontano possibile e di impedirgli di entrarne in possesso: lo conosco, è avido e senza scropoli, e so per certo che se riuscisse ad averli li venderebbe a qualche potenza straniera... o al governo, creando così delle terribili macchine di morte. Io stesso ero un soldato ed ero in marina, e solo ora mi rendo conto di quante atrocità ho commesso in passato volontariamente. Non vorrei commetterne anche involontariamente consegnando le bozze del Nautilus per negligenza in mano a quei delinquenti! E francamente nemmeno in mano a mio nipote, anche se è destinato a ereditarli... Mi voglio fidare di lei, la sua fama le è d'aiuto. La prego, mi aiuti a impedire che mi derubino! >>
<< Se può consolarla la Banda Encomiabile non ha mai ucciso nessuno finora, e non penso proprio che voglia iniziare ora. Se mai entrassero in possesso di quelle carte, non penso farebbero come suo nipote, dubito fortemente che le userebbero per scopi bellici. Effettivamente al momento mi è oscuro il come potrebbero adoperarle... Comunque sia, ci conviene avvisare la polizia! >> affermò il detective.
<< Sia mai! Non lo farei per nulla al mondo: in questo modo il governo ritornerebbe a essere a conoscenza dell'esistenza del diario, e potrebbe rivolerlo indietro per costruire la flotta sottomarina. Non avremmo concluso nulla... Se dobbiamo proprio proteggere il diario, lo faremo noi due! >>
<< Era proprio quello che sospettavo mi dicesse. Quand'è così mi conviene ispezionare la sua villa, per vedere alcune possibili debolezze nel sistema di antifurto e sorveglianza... >>
<< Signor Survey, potrà ispezionare quello che vuole. Ma lo faccia domattina, la prego, ormai è tardi. E non si faccia pregare di essere mio ospite stasera, devo sdebitarmi con lei che mi ha messo in guardia >>
L'investigatore ringraziò l'ammiraglio per l'ospitalità, e si fermò a cena e per la notte. Discussero per tutta la serata sul possibile furto, sulle possibili tecniche che l'Encomiabile avrebbe potuto adoperare e infine Grant mostrò a Survey il diario e gli appunti di Nemo per il suo Nautilus; poi andarono entrambi a coricarsi.
Quale fu l'emozione di Grant l'indomani mattina quando, alzatosi, non trovò Survey nella stanza degli ospiti e non trovò più il diario è difficile dirlo. Ma quale fu quella che provò quando lesse il biglietto, lasciato dalla Banda come al solito, è sicuramente più facile. Il biglietto riportava testualmente:
Capitano Nemo
disegno di Elisa Tadiello


"Complimenti per la sua ingenuità, caro il mio Gerome Grant. Mi duole dirle che Davison Survey non le ha mai fatto visita, si trattava solo del nostro componente Ser camuffato abilmente. Il vero Survey sarà in qualche posto sperduto del mondo a cercare di scoprire qualcosa su di noi. Povero illuso! Abbiamo sentito tutte le sue preoccupazioni riguardo il diario, e le possiamo dire con certezza che le nostre, dopo le sue, sono le più sicure mani a cui lo si potesse affidare: le giuriamo solennemente che non l'useremo per uccidere né per tentare azioni di pirateria; anzi, non so se ci crederà, ma noi lo abbiamo rubato unicamente per evitare che potesse in futuro essere ereditato da suo nipote.
Cordiali saluti a lei e a Davison Survey,

King, Ser e Sir, ovvero la Banda Encomiabile"
Dopo aver letto questo messaggio, è certo che Grant provò una sensazione di sollievo.
Ringrazio come sempre Elisa Tadiello per il disegno


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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."