Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

mercoledì 7 marzo 2018

Storie Egizie - Il vero nome di Ra

Il secondo episodio di Storie egizie è tratto da un papiro custodito nel museo egizio della mia Torino. Racconta di un re degli dei ormai anziano e debole...
Al fondo del post trovate anche la versione in video.

 “Coloro che parlano la lingua hanno due nomi. Il primo è per l’uso quotidiano e ha poca autorità. Ma il secondo è il loro vero nome, che condividono con poche persone fidate. […]Chiunque conosca il tuo vero nome ha un enorme potere su di te. È come affidare la tua vita nelle mani di qualcun altro”
(C. Paolini, Eragon)

Iside, potente maga moglie di Osiride, non era un vera e propria dea, ma era del tutto intenzionata a diventarlo, stanca del mondo corrotto dei volgari umani.
Ra era ormai anziano e debole, ma era ancora la divinità suprema e governava sia gli dei che gli uomini, nonostante la vecchiaia si facesse sentire anche per lui. Camminava ormai lentamente e la sua bocca rimaneva sempre semiaperta, facendo uscire continuamente la bava a ogni suo passo.
La sua bava bagnava la terra e Iside prese un po’ di quella terra e ne forgiò un serpente, a cui diede vita grazie alla magia.
Avvenne, come previsto dalla maga, che il serpente morse il sommo Ra e il dio, per quanto potentissimo, non poté far nulla contro il veleno magico iniettatogli. Non morì, ma divenne sempre più debole

(Ra: È fuoco? È acqua? Sono più gelato dell’acqua, sono più ardente del fuoco.)

Al suo capezzale erano riuniti tutti gli dei, in lutto. Nessuno sapeva cosa fare per guarirlo, finché Iside, con convinzione, non ordinò di essere lasciata sola col re degli dei.

(Iside: Conosco un modo per farti guarire, ma... Tu devi dirmi il tuo vero nome, che è segreto per ogni umano.)

Ra dapprima protestò, poi tergiversò dicendo vari nomi con cui era noto.

(Ra: Ho fatto il cielo e la terra, disposto le montagne e ho creato gli esseri che vi sono sopra. Sono Khepri al mattino, Ra a mezzodì e Atum la sera.)

(Iside: Nessuno di questi è il tuo vero nome: dimmelo, ed il veleno uscirà.)

Ra, sentendo sempre più il veleno bruciargli il corpo, trasmise il suo nome alla maga per via telepatica. Iside divenne dea e, ottenuto il suo scopo, liberò finalmente Ra dal suo male.

(Iside: Colate veleni, uscite da Ra. Io agisco, faccio cadere a terra il veleno vinto, perché il nome del grande dio è stato vinto. Ra, che egli viva. Che il veleno muoia invece.)


3 commenti:

  1. Molto molto interessante.
    Un concetto che ultimamente è stato inserito anche in Berserk, mio fumetto preferito^^

    Moz-

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    1. Non lo conosco questo fumetto!
      Questo concetto è un po' presente tutt'ora nelle culture orientali, tanto che nell'Ebraismo il vero nome di Dio è un taboo e nell'Islam Dio ha 99 nomi, ma il centesimo, il più bello, è precluso agli uomini. Inoltre ho sentito parlare di teorie cabalistiche che sostengono che sapere il vero nome di Dio dia immensi poteri cosmici.

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    2. Esattamente, si rifà a quel concetto lì.
      In Berserk (che ti consiglio) viene chiamato "mana" :)

      Moz-

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."