Voglio parlare dell'esperienza che ho avuto alle medie con una biblioteca scolastica, e col rapporto in particolare con un libro.
Alle scuole medie non mi trovavo al top, tra una classe con la quale non riuscivo a legare bene e alcuni professori che trovavo un po' pesanti. In particolare avevo un rapporto conflittuale con quella di educazione tecnica, che mi metteva ansia.
La mia scuola aveva una piccola biblioteca, e apriva un'ora alla settimana, e tutti erano invitati in quell'ora ad entrare in biblioteca per prendere un libro. L'ora di apertura della biblioteca coincideva proprio con una delle due ore consecutive di educazione tecnica. Che opportunità irripetibile, sicuramente un'occasione concessa dalla Provvidenza!
Ogni settimana andavo a scegliere un libro, e ci stavo tutta l'ora, indeciso su cosa prendere ma più che deciso a non tornare in classe. Con questa scusa si gettarono le basi per una passione per la lettura, che, consolidandosi successivamente, dura tutt'ora!
Ero sempre indeciso su che libro prendermi, ma, piacendomi tanto la storia, ero sempre propenso a prendermi un libro a tema, anche se non sempre lo feci: ricordo che uno dei primi libri di Sherlock Holmes che lessi fu proprio in quella biblioteca, il famosissimo "Mastino dei Baskerville". Alle volte prendevo libri a tema mitologico, e ricordo con piacere uno dedicato a Dedalo ed Icaro e uno alla mitologia classica, "C'era una volta in Caos".
Ce n'era un altro che ricordo come interessantissimo, dove venivano trattate mitologie molto più misconosciute, come quella mazdeista o ebraica, ma purtroppo non ne ricordo il titolo e non riesco a trovarlo online: nel caso sappiate qualcosa in proposito scrivetemelo nei commenti, perché vorrei rileggerlo e mi fareste un favore. Tutto ciò che ricordo di questo libro è che era un libro di narrativa, quindi con tanto di esercizi a fine sezione, e trattava le mitologie più disparate, senza soffermarsi esclusivamente su quella greca. C'erano riduzioni e riscritture di miti greci, come alcuni passi dell'Odissea, come anche della latina Eneide, ma anche mitologie più sconosciute, dalla leggenda di Gilgamesh alla creazione dell'uomo secondo la mitologia persiana. In particolare ricordo la storia ebraica di Giuditta e Oloferne. Era piuttosto vecchio, probabilmente degli anni '90. Se aveste capito di che libro si tratta magari nei commenti scrivetemi il titolo.
In generale in questa biblioteca erano presenti vecchi libri di narrativa che non venivano più adottati.
Ma il vero amore scaturì per un libro in particolare, "Storie dell'antichità", di Ave Gagliardi. Fu uno dei primi che trovai, in prima media, e mi ci sento legato più che ad altri. Non aveva niente di speciale, una copertina nemmeno troppo bella (verde fluo), ma ricordo che mi innamorai di quel libro, e fu uno dei pochi che riuscii a finire con piacere, dato che alle medie ero un lettore abbastanza pigro (la passione per la lettura stava nascendo in quel momento). Di cosa parlava? Di storie semplici ma fantastiche, dell'epopea del re Ciro il grande di Persia e della caduta di suo figlio, re Cambise, della tragicomica storia di Creso re di Lidia e di "bekos", la prima parola inventata dall'uomo. Storie vere ammantate di leggenda esposte come favole, con uno stile semplice diretto ai ragazzi che passano dall'infanzia all'adolescenza, che vogliono racconto narrati semplicemente, come fiabe, ma allo stesso tempo più interessanti e maturi, come la storia dei 300 delle termopili. Ricordo ancora con tenerezza che, siccome non avevo sempre voglia di leggere, alcune storie me le lesse mia mamma, nonostante fossi un po' grandicello.
Questo libro è una riscrittura per ragazzi di alcuni passi delle Storie di Erodoto, che sinceramente adesso mi è venuta curiosità di leggere. Sarà un libro che porterò sempre nel cuore, come quello che mi ha fatto da ponte dalle letture d'infanzia a quelle d'adolescente, e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. In terza lo ripresi in prestito, per rileggerlo, e me ne riseparai a malincuore, tanto che la prof di lettere arrivò a dirmi che se ne avesse avuto una copia personale me l'avrebbe regalata. Un paio di anni fa l'ho trovato usato su Amazon, ora è qui, nella mia libreria accanto a me, e di tanto in tanto do un'occhiata con piacere, rileggendo di quando in quando la storia di re Demerato di Sparta o dell'astuto predone sotto il regno del faraone Rampsinito o della congiura dei magi ai danni del trono di Persia, con l'intento di raccontare in futuro ai miei figli queste fantastiche Storie.
Disse Ulisse (o meglio, Dante)...
"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
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Disse Anton Ego...
"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."
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