Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

sabato 22 aprile 2017

Teatro: "Lisistrata - Se fate la guerra non fate l'amore"

Il post che mi appresto a scrivere è sicuramente molto di nicchia, interesserà si e no qualche decina di persone, i canonici 25 lettori di Manzoni, però ci tengo a farlo, perché tratta un argomento che sento molto vicino: il teatro. Questo post dovrebbe essere il primo di un'ideale trilogia. Vabbhe, mega introduzione figa e professionale a parte voglio semplicemente recensire uno spettacolo teatrale fatto dalla classe di un mio amico.




Carlo è un caro amico, ma sa essere anche un buon spammatore: ha pubblicizzato in ogni modo possibile lo spettacolo organizzato e recitato della sua classe, e quindi io ne sono venuto facilmente a conoscenza. Ho fatto anche io come laboratorio scolastico teatro per tre anni, riscuotendo anche abbastanza successo all'interno della mia scuola: l'ho sempre trovata un'esperienza interessantissima e importante all'interno della mia vita, ed è anche per questo mio interesse, oltre che per la curiosità di vedere Carlo all'opera su un palco, che ho deciso di vedere lo spettacolo.

Lisistrata è una commedia greca antica, scritta da Aristofane, molto divertente e volgare, ma lascia comunque messaggi politici di pacifismo.
Lisistrata, donna ateniese, raduna nell'acropoli di Atene tutte le donne della città e qualcuna delle città vicine con un intento rivoluzionario: vogliono dire basta alle guerre, e per convincere le città greche a firmare un armistizio decidono di fare uno sciopero del sesso, in modo da ricattare i mariti già in secco per i mesi passati al fronte... Ovviamente questa promessa è difficile anche per le stesse donne, anche loro in astinenza, perché "la guerra prende tutti gli uomini, e a noi non resta nemmeno uno straccio d'amante!".

La commedia, pur mantenendo la sua ambientazione antica è stata aggiornata dalla classe, aiutata da dei registi di teatro e dalla stessa professoressa, risultando ancora oggi divertente nonostante i 2400 anni che porta sulle spalle, e questo sicuramente è dovuto anche dalla capacità degli attori e soprattutto delle attrici: quest'ultime infatti sono vere protagoniste della storia, sempre in scena, ed è interessante come sia stato sviluppato, seppur ironicamente, il tema della sessualità come piacere reciproco e non solo dell'uomo, tema a quanto pare presente anche nell'opera originale, cosa sorprendente considerando il forte maschilismo greco.
Anche gli attori ovviamente erano davvero capaci, e hanno saputo dimostrare la loro bravura nonostante non fossero sempre in scena e fossero anzi spesso solo delle comparse... Divertentissimo il personaggio di Fottino, come anche i primi tre che tentano di riprendere da soli la cittadella occupata dalle mogli!
Voglio spendere una riga in più per complimentarmi in particolare con la ragazza che ha interpretato proprio Lisistrata, la protagonista, che ho trovato molto nella parte, sembrava davvero una leader e ho trovato fosse tra quelle che recitasse con più convinzione.

Oltre al lavoro di riscrittura e di recitazione, non vanno sottovalutati altri tre elementi: la scelta delle musiche, le coreografie e i costumi, tutti curati in prima persona dagli studenti della I C dell'Alfieri di Torino. Le prime sono di buon accompagnamento e calzanti, le seconde molto ben realizzate e coordinate... Purtroppo non sono un esperto, ma da quello che sono riuscito a cogliere erano molto armonizzate. I costumi sono stati anch'essi scelti molto bene, molti sembravano davvero vestiti greci, altri invece... Erano abbastanza singolari, come  una donna vestita di nero in tutù rosa, ma come trovata divertente e WTF ci stava!

L'unica critica che mi sento di rivolgere a questo lavorone riguarda la gestione delle parole: non sempre erano ben dosate e ben scandite, alle volte troppo veloci o troppo impastate, e, complici anche le parole storpiate e buffe che buttavano qua e la, non sempre si riusciva a capire cosa stesse dicendo un attore, ma comunque riuscendo sempre a capire il senso di un dialogo. Paradossalmente però la gag che più mi ha fatto ridere prendeva in giro questo fatto, quando una delle donne tenta di spiegare come sbrogliare una matassa parlando troppo veloce: lollosissima!

Questo post non interesserà nessuno a parte le poche persone che hanno assistito allo spettacolo, però ci tenevo a scriverlo lo stesso per complimentarmi sinceramente con questi "improvvisati" attori!

2 commenti:

  1. Grazie Eros bello spammiamolo un po' in giro e vediamo che succede!
    Francesco Serra

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."