Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

sabato 29 agosto 2015

"Paper Bat niù avventur - Il nuovo arsenale"... Un progetto mai finito

Girovagare per le vecchie cartelle di un computer certe volte è come fare un viaggio indietro nel tempo nei ricordi. Giusto qualche tempo fa mi ero messo a girare per queste cartelle, e ho trovato tra le altre cose, vecchie storie incomplete scritte da me. Tra queste ne ho trovata una "commissionata". Mi era stata chiesta per essere coordinata a un progetto più grande, e per realizzarla ricordo che ci misi molto impegno e "studio", anche se credo che oggi saprei fare un po' di meglio.
Si tratta di una storia che fa da parodia alla saga di PKNA e che fa da sequel alla mitica storia "Nervoniani", di Tito Faraci. La storia suddetta vedeva alle prese Paper Bat contro i terribili alieni nervoniani, versione demenziale degli evroniani, ed assistito dalla "deficienza artificiale" Undici (=Uno). Se avete fortuna dovreste riuscire a trovare le scan su internet. Ero stato incaricato di scrivere una serie che facesse da continuo, quindi sempre Paper Bat alle prese con Undici. Purtroppo il progetto principale non è più proseguito. La serie ha visto la collaborazione con un artista che si doveva occupare anche dei disegni della serie principale, Giovanni Cavicchi, a cui continuo a fare i complimenti per i bei disegni e per la pazienza nell'essersi prestato a questo progetto non retribuito. Tra l'altro Giovanni Cavicchi mi ha anche assistito per un'altra serie, "L'anno del giornalismo", che potete trovare su Quack Magazine. Purtroppo non ho proseguito nemmeno quella serie...
Ho deciso di pubblicare dopo due anni (!) questa storia, spero vi piaccia. Non si sa mai che decida di continuare la serie con le idee che ho avuto e non ho potuto sviluppare. La trovate a questo link.

Si ringrazia Giovanni Cavicchi per i disegni.

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."