Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 4 giugno 2018

6 cose che mi sono piaciute de La storia dei tre Adolf di Osamu Tezuka

Lavorando per la tesina di maturità ho letto La storia dei tre Adolf di Osamu Tezuka. È un capolavoro del fumetto, non c'è altro modo per definirlo. Questa non è una recensione, non ho la facoltà né le capacità di recensire una simile opera, ma un insieme di considerazioni personali senza spoiler.



Sinossi dell'opera:
Attraverso le vicende di tre uomini di nome Adolf (Hitler è il primo, gli altri sono Adolf Kaufmann, figlio di un diplomatico tedesco e di una donna giapponese, e Adolf Kamil, figlio di panettieri ebrei residenti in Giappone), Tezuka rivisita l'intero svolgimento della Seconda guerra mondiale, nel proposito esplicito di mettere a nudo tutta la crudeltà della guerra, dei massacri, del militarismo e del razzismo. Nel 1982, Tezuka aveva annunciato la nuova opera alla quale stava lavorando con queste parole: «C'è un solo principio che non cambierò mai, nemmeno se mi uccidono: ed è che noi non vogliamo nessun'altra guerra! Per questo, se non altro, mi sono messo a scrivere contro la guerra».

6 cose che mi sono piaciute de La storia dei tre Adolf di Osamu Tezuka


  1. I disegni: misurati, eleganti, generalmente canonici ma, quando ha un significato, anche deformati. I personaggi non sono mai uguali, c'è una grande varietà somatica, soprattutto per i maschi. Lo stile di disegno di Tezuka si rifà alla Disney dei suoi primi anni, con un tratto rotondo e caricaturale.
  2. Adolf Kaufmann è senz'altro il personaggio più interessante dell'opera: durante la storia seguiamo tutto il decorso della sua vita, da quando è un innocente e confuso bambino a quando diventa un convinto e ancor più confuso nazista.  La sua storia è un progressivo disfacimento morale, un processo di disumanizzazione che lo porta ad essere mentalmente instabile perché non è in grado di sintetizzare in maniera razionale le contraddizioni che incontra nel mondo: la propaganda nazista gli impedisce di guardare la realtà per com'è realmente. In lui si vedono tutti gli effetti dell'educazione nazista spiegata per esempio nel cortometraggio Education for Death.

    Adolf Kaufmann

  3. Acetylene Lampe. Spietato, implacabile e inquietantemente caricaturale capo della Gestapo, è il principale  antagonista del  fumetto. Prosegue anni senza fermarsi nella caccia al giornalista giapponese Sohei Toge, in possesso di documenti compromettenti che potrebbero mettere il regime nazista in seria difficoltà. È un personaggio di indubbio carisma, sopratutto per il suo aspetto eccessivamente caricaturale, privo quasi di articolazioni realistiche. Senza cadere nello spoiler dico solo che nell'ultima scena in cui compare compie un gesto eclatante e rivoluzionario senza contraddirsi, in una scena che non si può non amare.
    Nell'opera di Tezuka è una maschera ricorrente: compare come antagonista in altri fumetti totalmente slegati dai Tre Adolf, come per esempio Astroboy.

    Acetylene Lampe
  4. Adolf Hitler è presentato in maniera molto realistica e coerente: si sente superiore a tutti, è spietato e cieco ma profondamente solo. Non si fida di nessuno e sovrasta tutti col suo carisma, nonstante sia pieno di fragilità e insicurezze che non è capace di guardare. È frenetico e non mentalmente stabile, nella prigionia del bunker arriva ad essere involontariamente comico e grottesco.

    Adolf Hitler


  5. I tanti personaggi secondari: l'autore non è parsimonioso di inventiva e sa creare una sfilza di personaggi e comparse mai piatti o inutili, ognuno con una sua storia importante nell'insieme del manga.
  6. Il finale: il fumetto non è una semplice denuncia verso il nazismo, ma una critica alla guerra, insensata e capace di tirare fuori il peggio degli uomini. Senza far spoiler nel finale viene ribadito che non sono solo i nazisti a essere demoni crudeli, ma è tutta l'umanità ad essere potenzialmente inumana. La situazione nel finale mostra un ribaltamento che lascia fantasticamente amareggiati.
Ho parlato di

La storia dei tre Adolf di Tezuka

4 commenti:

  1. Questo è uno stracult che girava già ai miei tempi, attorno al 1996-97. Grande opera, davvero articolata e complessa ma mai inutilmente difficile.
    Dovrei rileggerlo, davvero.
    Bel post, mi hai ricordato ben sei cose meravigliose di questo manga!

    Moz-

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    1. Le cose meravigliose sono ben più di sei, qui ho trattato solo quelle che mi hanno colpito di più, è davvero un fumetto sublime.
      Rileggilo, magari ci potrebbe venire fuori un post sul tuo blog!

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  2. Mi piace lo stile che hai usato in questo post per recensire l'opera. Rapido, efficace, va dritto al punto e incuriosisce il lettore! Penso che potresti riutilizzare questo piacevole "tot cose che mi sono piaciute di..." anche per parlare di altri libri, fumetti, serie tv, film ecc!

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    1. Grazie dei complimenti! È molto più leggero e meno serioso! Lo userò ancora senz'altro!

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."