Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

mercoledì 22 giugno 2016

Quando Gotrocks vagava spaesato per l'isola di Cuordi...

Dopo un grande stacco riprende l'ultima avventura della Banda Encomiabile. Purtroppo temo che a causa dei grandi lassi di tempo tra una scrittura e l'altra i testi vengano disomogenei e con grandi balzi temporali... La storia riprende qualche ora dopo la fine dell'ultima.




Non sei in grado di condurre questa inchiesta

Questa frase era tornata a risuonare nella testa di Jefferson Gotrocks il giorno successivo. Tutte i problemi che erano improvvisamente sorti dopo che il giornalista si era recato nel palazzo del governatore avevano rialimentato i suoi timori, fino a far tornare quella voce che credeva finalmente essere stata messa a tacere.
Vagava da ore per le strade di Cuordi, senza sapere effettivamente dove andare. Aveva con sé la sua valigia, e se la trasportava spaesato nel suo peregrinare per l'isola. Di colpo si rese conto di essersi arrivato al porto. Sempre più confuso, prese finalmente una decisione.
<< Torno in America e lascio stare l'inchiesta sulla Banda Encomiabile, come vuole il direttore del mio giornale... >> disse con una voce così flebile da parlare praticamente solo a sé stesso.
Cominciò, riprendendo la lucidità e tentando di lasciarsi alle spalle la depressione che aveva fino a poco prima, a chiedere se qualcuno dei barcaioli fosse disposto a traghettarlo fino alla terra ferma. Tutti quelli che incontrò nel porto erano dipendenti di Polidoro Orifiamma: chiunque gli ripeteva che il traghetto per la Spagna era appena partito e che il successivo non sarebbe partito che due giorni dopo, e che tutte le altre barche erano invece diretta verso le altre isole dell'arcipelago delle Isole Petridi e che nessuno avrebbe potuto portarlo sulla terra ferma. Gotrocks non voleva crederci: in un solo giorno era l'ennesima cosa che non andava per il verso giusto, era come che la sfortuna gli si fosse accanita di colpo contro. 
Mentre si disperava per questa situazione... Si rese conto che da quando aveva iniziato a chiedere di essere traghettato, un marinaio aveva iniziato a seguirlo. Che fosse disposto a portarlo sul continente? Riprese la speranza e gli si avvicinò.
<< Buona sera, signore. Come mai mi sta seguendo? È forse disponibile per traghettarmi fino in Spagna? O in Francia...? O nel distretto di Catalina...? La scongiuro, devo andarmene urgentemente da qui...! >>
<< I-io seguirla? >> rispose il marinaio imbarazzato << Si sta sbagliando. Io non la seguivo. Come le è stato detto il prossimo traghetto per la Spagna partirà tra due giorni, io non posso portarla da nessuna parte. >>
Gotrocks tornò a essere giù di morale. Anche se... Il comportamento del marinaio gli sembrava sospetto: lo stava evidentemente seguendo... Ma perché lo faceva e perché aveva negato di farlo?
Il giornalista si allontanò sospettoso dall'uomo. Questi stava fermo e lo fissava, e quando Gotrocks raggiunse qualche decina di metri di distanza, riprese a seguirlo. Che intenzioni aveva? Gotrocks se ne accorse ed affrettò il passo, lo stesso fece il marinaio. Gotrocks abbandonò il proprio bagaglio per essere più veloce. Il marinaio si fermò dubbioso a osservare la valigia, poi la prese e scappò rinunciando all'inseguimento.
<< Probabilmente voleva aggredirmi e derubarmi. >> pensò Gotrocks riprendendo il fiato. Ormai era uscito appena fuori dal porto, e si trovava nei vicoli tra le piccole case dell'isola. Si appoggiò al muro e iniziò a pensare ad alta voce:
<< Sono senza bagagli, con pochi soldi, senza un posto in cui dormire e per di più si sta facendo sera. E la nave che mi porterà via di qui non partirà prima di due giorni! >> si trascinò a terra. << E dire che fino a ieri stavo in un comodo albergo e mi occupavo della mia inchiesta sulla Banda Encomiabile. Poi ieri mattina mi sono sentito male, e da lì è cominciato il calvario. Sono svenuto per un'intera giornata e ho avuto la fortuna di essere soccorso. Durante la notte inoltre è avvenuto un furto attribuito alla Banda Encomiabile, ma io so benissimo che così non è, dato che il ladro, evidentemente sorpreso, ha ucciso una guardia, cosa che l'Encomiabile non farebbe mai. Appena ho saputo di questo mi sono recato sul luogo del furto, dove ho saputo che Polidoro Orifiamma aveva assunto un investigatore privato per far luce sulla faccenda, Davison Survey, famoso per aver arrestato Giovanni Ode. Un raro colpo di fortuna nella sua carriera, evidentemente, dato che in questa situazione si è rivelato un perfetto imbecille: era convinto che la Banda fosse effettivamente autrice del furto, e che avesse rubato la riserva aurea del distretto per poter finanziare un improbabile progetto di pirateria: prendendo come base per la sua teoria il biglietto lasciato dalla banda che recitava "Mobile in Mobilis", il celebre motto del Nautilus del capitano Nemo, Survey ipotizzava che l'Encomiabile volesse ricostruire il Nautilus attraverso gli appunti presenti nel diario di Nemo che la banda ha rubato un anno fa prendendo proprio l'identità di Survey. Ricostruendo il Nautilus la Banda Encomiabile avrebbe intrapreso una carriera piratesca, derubando le navi mercantili presenti in questo tratto di mare. Pirateria! Non c'è pratica più dissimile dai furti commessi dall'Encomiabile: che ipotesi assurda e bislacca! Poco dopo ho invece incontrato Orifiamma, che mi ha confidato la sua versione dei fatti: secondo lui la Banda Encomiabile aveva agito su commissione del governo centrale cusdorense sia per indebolire il distretto delle isole Petridi sia per costruire appunto un'intera flotta di Nautilus per attaccare Cuordi e le isole vicine, così da riprendere il controllo della regione. La Banda Encomiabile che lavora su commissione? Assurdo quanto la Banda Encomiabile assassina. Però Orifiamma insisteva perché affermassi questo nel mio articolo, e quando gli ho detto che non lo avrei fatto mi ha cacciato in malo modo. Alla fine sono tornato all'albergo, dove ho ricevuto una telefonata dalla redazione del mio giornale. Mi facevano capire che dovevo consegnare un articolo sull'avvenuto entro stasera, e che il giorno dopo avrebbero smesso di pagare il mio soggiorno in albergo e che dovevo partire per tornare a New York. Io mi sono rifiutato, perché per me la situazione è ancora troppo oscura per potermene andare già domani: bisogna ancora scoprire chi ha fatto davvero il furto... Allora mi sono preso qualche giorno di ferie, e ho scelto di pagare da me l'albergo. Appena ne ho parlato con l'albergatore però... Mi ha detto che siccome il giornale aveva già disdetto la prenotazione della camera, lui aveva già affittato tutto l'albergo per tutta la settimana successiva a un milionario in vacanza nell'isola. Io avrei dovuto sloggiare entro stasera. Ho pure incontrato questo milionario davanti la reception dell'albergo... E sono certo di averlo già visto, ma non ricordo dove! Comunque, ho tentato di convincerlo a lasciarmi una camera, ma lui non me lo ha permesso. Quello è l'unico albergo dell'isola, e io non so dove dormire stanotte. Sono uscito dall'albergo senza avere la più pallida idea di cosa fare, e mi sono persino scordato di scrivere l'articolo per stasera. Adesso mi hanno rubato il bagaglio, dove tenevo il portatile, e quindi non posso più scriverlo. Non sarò mai capace di portare a termine la mia inchiesta! Qui a Cuordi non conosco nessuno, a parte Davison Brigad: chissà che fine ha fatto! Io sospetto che abbia a che fare con la Banda Encomiabile... Ma se la banda non ha commesso il furto, che ci fa lui qui? Non capisco più nulla, e ora dovrò dormire qui all'addiaccio... Sono solo... >> Gotrocks aveva ragionato ad alta voce tutto il tempo: lo sconforto era tale che non si era nemmeno accorto di parlare da solo. La via era isolata e nessuno lo aveva ascoltato... O forse no?
<< Jefferson! Non sei solo... >> disse una voce femminile all'inizio del vicolo. Gotrocks era a qualche passo di distanza, e si avvicinò lentamente.
<< C-Clarissa...? >> disse dubbioso
<< Jefferson! Ero andata al porto per fare alcune foto al porto. Ti ricordi che Polidoro Orifiamma voleva un suo ritratto da me? Voleva che avesse come sfondo il porto, e allora sono andata a fare delle foto per non dover per forza dipingere al porto. Lì ti ho visto, eri molto spaesato: credevo stessi per avere un altro mancamento, poi ho visto che un marinaio ti ha derubato e allora ti ho seguito. Hai cominciato a parlare e io... io sono rimasta nascosta davanti al vicolo a sentire quel che dicevi. Ecco... Ho sentito tutte le tue disavventure, e mi dispiace tanto per te e quindi... quindi... >> Clarissa ebbe qualche momento d'esitazione << ... Quindi se ne hai il bisogno posso ospitarti qualche giorno. >> concluse imbarazzata.

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."