Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

sabato 18 aprile 2015

Due articoli di Jefferson Gotrocks estrappolati dal New York Times

Pubblico ora i primissimi due testi che avevo scritto. Il secondo l'avevo pure dimenticato, ma l'ho ritrovato solo ora per caso. Il primo lo scrissi come tema l'anno scorso a inizio anno scolastico, il secondo invece è più un passatempo. Spero che vi piacciano comunque, anche se credo di essere migliorato col tempo (e di aver inquadrato meglio i personaggi)... Devo dire che tutt'ora sono poco convinto dell'oggetto del secondo furto: troppo banale. Sono entrambi realizzati prima di quello di von Pest. Come vi sembrano? =)




Non fosse stato per quello stupido dettaglio insignificante sarebbe stato il colpo più sensazionale della storia!


Non fosse stato per quello stupido dettaglio insignificante sarebbe stato il colpo più sensazionale della storia. Derubando le casse dello stato del Nabas, la Banda Encomiabile avrebbe guadagnato milioni, se non miliardi!
Come tutti sanno, "Banda Encomiabile" è il nome con cui la polizia chiama il misterioso gruppo di ladri che negli ultimi anni sta mettendo a segno colpi in tutto il mondo, lasciando sempre un messaggio di ringraziamento per la stupidità dei sorveglianti. Tale nome deriva dalla loro scaltrezza e abilità nel non farsi mai prendere. Da quando tre anni fa hanno cominciato la loro carriere nessuno è nemmeno riuscito a raccogliere informazioni su di loro e il poco che si sa ci è stato detto da loro stessi nei vari messaggi: sono tre, e parlano (o meglio scrivono) in inglese con infessioni americane.
Non si capisce come facciano a pianificare i colpi così perfettamente sapendo pure informazioni improbabili ma vere, come la relazione extraconiugale di re Oroba VII, sovrano d Nabas, che hanno sfruttato nel loro ultimo furto, l'unico fin'ora fallito.
Il Nabas fino a qualche anno fa era uno stato sconosciuto, almeno finché non furono scoperti i suoi giacimenti di petrolio, i più ricchi al mondo, che portarono la nazione a possedere una marea di soldi.
Oroba VI, predecessore dell'attuale, acquistò col ricavato oro per un valore inestimabile, e lo fece mettere in una sala-bunker sorvegliatissima. Suo figlio, il giovane ed inesperto Oroba VII gli succedette dopo poco tempo. Una simile quantità d'oro, lasciata in mano a un tale pivello, era un boccone troppo succulento per non essere preso dall'Encomiabile.
Sfruttando due scelte del nuovo sovrano, una nota - trasferire l'oro in una banca - e una non nota - la sua relazione con una popolana - la Banda agì nel seguente modo: durante una delle visite di Oroba alla sua amante, camuffarono un loro componente come il re, e convinsero le guardie a trasportare l'oro su un camion
blindato, guidato dagli altri due componenti, con la scusa di portare tutto nella banca. Un piano dannatamente semplice, nello stile della Banda Encomiabile: elementare, ma funzionale, e a suo modo geniale.
Come accennato però all'inizio dell'articolo, c'è stato un piccolissimo particolare di cui la Banda non ha tenuto conto: re Oroba VII è mancino, mentre il loro sosia era destorso. Le guardie se ne erano rese conto, e hanno tentato di catturarli, ma l'Encomiabile è riuscita a scappare rifugiandosi nelle caotiche vie della capitale del Nabas. Prima di sparire hanno fatto in tempo a lasciare un messaggio di congratulazioni, per la vista acuta delle guardie, e un messaggio di scuse, per la propria stupidità.
Questo è il primo fallimento della Banda Encomiabile: che sia il caso di cambiargli nome?

- Articolo del New York Times del 19/09/2013, di Jefferson Gotrocks





Articolo estrapolato dal New York Times del 28/01/2014, di Jefferson Gotrocks


Torniamo a parlare della famigerata Banda Encomiabile, nota banda di ladri che terrorizza il mondo da alcuni anni coi loro geniali furti in grande stile.
Dopo alcuni mesi d'assenza dalle pagine di cronaca, sono tornati in azione con un furto, che, come al solito sembrava impossibile. Sempre come al solito, però, l'apparenza inganna. Il furto della Gioconda.
L'Encomiabile ha deciso di attaccare nel momento peggiore che si potesse scegliere: durante un trasferimento per un restauro. Il museo è pieno di guardie armate fino ai denti e pronte a tutto per difendere l'opera, ha antifurto potentissimi e intelligenti, e l'opera inoltre viene protetta da una teca indistruttibile, che solo gli addetti sanno aprire.
Ora, a tutti voi tentare di rubarla dentro il museo sembrerà una colossale sciocchezza. Bene, lo è sembrato anche alla Banda Encomiabile. Infatti la Monna Lisa è stata trafugata durante il tragitto sul furgone mega-blindato su cui viaggiava, scortato da dieci guardie.
Il museo del Louvre aveva studiato tutto perchè il quadro non venisse rubato: il furgone era a prova di bomba, anti tutto e speronato. L'unica parte un po' più vulnerabile erano i portelloni, perchè blindanoli come il resto del furgone sarebbe stato troppo difficile chiuderli. Per non bloccare il traffico parigino il camion sarebbe dovuto passare per vie isolate, periferiche e campagnole.  Nessuno di loro sapeva che tra le guardie
ce ne era una falsa, un infiltrato dell'Encomiabile.
Il loro piano era dannatamente semplice. Così semplice che ci si vergogna di esserci cascati.
Sotto il furgone con la Gioconda l'infiltrato aveva precedentemente piazzato una bomba a orologeria, esplosa lungo il percorso nelle vie campagnole. Essendo però il camion anti tutto, la carrozzeria è rimasta intatta, ma l'esplosione è bastata perchè il veicolo cappottasse, facendo aprire il portellone e causando confusione nelle guardie. Nessuno aveva previsto questo,e le guardie non erano attrezzate per affrontare un ribaltamento. Fortunatamente (o forse la cosa è voluta?) non ci sono stati morti, solo qualche ferito. Nel frattempo però la maggiorparte dei presenti o era svenuto o non era in grado di affrontare l'infiltrato, che, ovviamente aspettandosi gli eventi, si era premunito di restare ben ancorato in un posto per non sbattere la testa. Questo membro dell'Encomiabile ha avuto tutto il tempo di scrivere sulla fiancata del furgone il classico messaggio di "ringraziamento" e scappare col quadro.
Ora i più attenti di voi si chiederanno "Perchè questo furgone non aveva una scorta?". Bravi, avete fatto un'osservazione che nemmeno la Banda Encomiabile si è fatta, così come le guardie.
Assurda dimenticanza del Louvre? No! Piano ben studiato della polizia parigina. "Quello che sembrava un lapsus molto grossolano, ci è servita in realtà come trappola per  l'Encomiabile, che attirata dalla mancanza di scorta come le api sul miele è stata incastrata" ha affermato interrogato da noi il capo della polizia.
"Che stupido e inesperto che è il nuovo direttore del Louvre! Non mettere nemmeno una scorta!" devono aver pensato i ladri; si sa, la Banda predilige i pivelli, come nell'ultimo caso di re Oroba.
Dopo aver appunto interpellato il capo della polizia parigina siamo riusciti a sapere che il piano per arrestarli (piano di cui le stesse guardie erano all'oscuro) era il seguente: attirarli grazie alla mancanza di scorta, fargli rubare una copia della Monna Lisa con dentro un intercettatore, scoprire il loro rifugio e prenderli. Sapevano che sarebbero caduti nella trappola, anche grazie al risalto mediatico internazionale dato alla faccenda del finto restauro.
Però, è notizia dell'ultim'ora che l'Encomiabile è stata di nuovo più astuta. Devono essersi accorti quasi subito della presenza di una microspia, e il quadro è stato infatti ritrovato in pessime condizioni, con la cornice rotta e il dipinto sfigurato, in mezzo alla campagna, con dentro un biglietto con su scritte le seguenti parole: Ci vuole ben altro per fermarci. Ci avete imbrogliato, ma ce ne siamo accorti. Questa è una volgare copia con dentro un segnalatore. Non aspettatevi di catturarci con questi semplici trucchetti!


Articolo estrapolato dal New York Times del 28/01/2014, di Jefferson Gotrocks


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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."