Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

lunedì 2 marzo 2015

Come Ector von Pest sia stato capace di costruire una fortuna da zero è un fatto diventato quasi leggenda.

Tempo fa avevo scritto questo racconto come compito in classe, e mi ci sento molto affezionato. A dire il vero, dovrebbe essere il secondo "capitolo" di una serie, ma siccome è piuttosto autoconclusivo, posso pure postarlo singolarmente. Magari in futuro posterò qualche altro capitolo, ma per ora sorbitevi questo. E ditemi come vi sembra, assolutamente!





Come Ector von Pest sia stato capace di costruire una fortuna da zero è un fatto diventato quasi leggenda.
Nato in svizzera, da una ricchissima famiglia di origine tedesca, trasferitasi lì per scappare alla guerra, visse un'infanzia piena di agi e di vizi nella villa di famiglia. Forse l'unica grande mancanza che può aver subito in quegli anni può essere stata quella dei genitori: spesso infatti quest'ultimi partivano per sontuose vacanze intorno al mondo, lasciandolo a vari educatori; altre volte invece lo portavano con loro.
Presenti o meno, la tragica scomparsa dei suoi genitori sarà uno degli eventi più importanti della vita di von Pest: avvenne poco dopo il suo compimento della maggiore età: un giorno, di ritorno da uno dei loro soliti viaggi intorno al mondo, si persero le tracce del loro jet privato; le ricerche si interruppero dopo poco. Von Pest si ritrovò così ad amministrare l'immenso patrimonio di famiglia, giovane com'era. Si dedicò prima di tutto a ingrandire ed abbellire la già immensa e opulenta villa von Pest: cominciò infatti a commissionare opere d'arte quali sculture e dipinti ai migliori artisti ed ad acquistarne di famose: il verde giardino si riempì quindi di fontane stile barocco e di statue neoclassiche, mentre tutte le pareti della villa erano adorne di dipinti di ogni genere; chiunque si trovasse a passare davanti il suo palazzo, rimaneva col fiato mozzato dal vedere tutte quelle meraviglie, fino a rimanerne intimorito, quasi affetto dalla sindrome di Stendhal.
Cosa spingeva von Pest in un simile mecenatismo? Forse uno spiccato gusto per la bellezza artistica? Questa domanda gli fu posta un giorno da un giornalista, e ricevette questa risposta:
<< Cosa mi spinge a commissionare tutte queste opere d'arte? Non si tratta di certo di amore per l'arte: desidero semplicemente che chiunque veda la mia abitazione rimanga impressionato, colpito, che capisca di trovarsi davanti alla dimora di una persona potente ed immensamente ricca. E francamente credo di esserci riuscito! >>
In tutto questo, von Pest non aveva di certo abbandonato le vecchie abitudini dei genitori: era infatti solito concedersi anche lui vacanze in ogni posto del globo, spesso anche costose. In giro si diceva che non sarebbe mai stato in grado di amministrare la fortuna che possedeva, e che presto si sarebbe visto costretto a rivendere qualche scultura o quadro. A queste perplessità rispose nella medesima intervista precedentemente detta:
<< Sono tutte sciocchezze, voi non sapete quanto io sia ricco. È noto che nessuno sia in grado di stimare i miei possedimenti, nemmeno io. Perciò vi dico in tutta sincerità: niente e nessuno, né un quadro troppo costoso, né un ladro qualunque... lasciatemelo dire, nemmeno la famigerata Banda Encomiabile sarebbe in grado di mandarmi sul lastrico. >>
Ma, ahimè, aveva osato dire troppo: questa affermazione deve essere giunta alle orecchie dell'Encomiabile, che senza troppe esitazioni si è vendicata di questa sfrontatezza.
Fu tutto attuato tutto durante uno dei suoi tantissimi viaggi intorno al mondo: von Pest era solito stare via intere settimane, e la Banda Encomiabile ha approfittato di ciò.
Durante l'assenza del proprietario, infiltrarono un loro uomo, abilmente camuffato, in modo da essere irriconoscibile dal vero von Pest; il magnate tempo prima aveva accennato la volontà di cambiare residenza (essendo quella che aveva ormai troppo piccola per l'immensa mole di opere d'arte contenuta), e quest'uomo finse di aver trovato, in una non ben specificata zona del mondo dalla quale era appena tornato, una nuova abitazione, nella quale andava trasportato al più presto tutto il contenuto del palazzo. I domestici erano abituati a queste irruenti e repentine decisioni del padrone, e conoscevano anche il suo carattere collerico, e non obbiettarono; anzi, aiutarono il presunto von Pest nel trasporto, portando tutto su un aereo cargo (il famoso aereo usato dall'Encomiabile per spostarsi). In pochi giorni riuscirono a svuotare la villa, lasciandola come un immenso involucro vuoto. Ai domestici fu inoltre ordinato di aspettare che il miliardario tornasse indietro per portarli nella nuova villa. Aspettarono molte settimane, e alla fine tornò il vero Ector von Pest. Rimase davvero sbalordito nel vedere la villa così sgombra, disadorna. Si fece spiegare tutto, e come prima reazione, istintiva, colto dall'ira, licenziò tutti; pare che se ne andarono senza troppi rimpianti, anzi. Come seconda, decise di ricomprare statue, fontane e dipinti anche più sfarzosi di quelle che avevano rubato, ma purtroppo fece un'amara scoperta: sul suo povero conto in banca non restava che l'equivalente di 1000 $, e, sicuro di sé com'era, non aveva mai assicurato nulla di quel che aveva. Fu quindi costretto a vendere il palazzo per pagare il suo ultimo costossissimo viaggio, e ritirarsi, in cerca di un qualsiasi lavoro.
Passarono tre anni. Non è noto a tutti quello che successe, e girano molte voci fantasiose su cosa abbia fatto lo svizzero i quel lasso di tempo: leggende metropolitane lo vogliono scopritore di favolosi tesori intorno al mondo, come quello dei templari e quello dei Quaranta Ladroni, oppure autore di grandiosi furti, o addirittura c'è chi dice che fosse d'accordo fin dall'inizio con la Banda Encomiabile. Ma la verità, a detta di von Pest stesso, è molto più umile e concreta. Riportiamo un'affermazione presa da un'intervista recentemente rilasciata in esclusiva a Jefferson Gotrocks:
Ector von Pest
<< Come ho ricostruito la mia fortuna da zero? La cosa è semplice: lavorando, e duramente. Mi feci assumere come operaio da una fabbrica, e per due anni risparmiai fino all'ultimo centesimo. Ne ricavai una discreta somma, che investii nella fabbrica che mi aveva assunto, diventandone socio. Alla fine, di investimento in investimento, sono riuscito a tornare discretamente ricco. Non sono assolutamente ricco come prima, sono solo un semplice milionario, ma tanto mi basta per vivere agiamente. In quei due anni ho capito cosa davvero conta, e ho deciso di cambiare vita: infatti ora vivo molto più sobriamente, e scommetto che voi non sapete che ora ho tre figli. Sono infatti uscito fuori anche dalla cronaca mondana, per mia fortuna, anche se una volta avrei fatto di tutto per esserne al centro. Inoltre... sono molto più comprensivo verso i miei dipendenti: per due anni, io ho vissuto pure peggio di loro. Insomma, è stata sicuramente un'esperienza che mi ha formato >>

A quanto pare von Pest è stato in grado di riscattarsi e di cambiare vita, rendendosi conto dei propri errori.

Disegno di Elisa Tadiello

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."