Tempo fa avevo scritto questo racconto come compito in classe, e mi ci sento molto affezionato. A dire il vero, dovrebbe essere il secondo "capitolo" di una serie, ma siccome è piuttosto autoconclusivo, posso pure postarlo singolarmente. Magari in futuro posterò qualche altro capitolo, ma per ora sorbitevi questo. E ditemi come vi sembra, assolutamente!
Come Ector von Pest sia stato capace di
costruire una fortuna da zero è un fatto diventato quasi leggenda.
Nato in svizzera, da una ricchissima
famiglia di origine tedesca, trasferitasi lì per scappare alla
guerra, visse un'infanzia piena di agi e di vizi nella villa di
famiglia. Forse l'unica grande mancanza che può aver subito in
quegli anni può essere stata quella dei genitori: spesso infatti
quest'ultimi partivano per sontuose vacanze intorno al mondo,
lasciandolo a vari educatori; altre volte invece lo portavano con
loro.
Presenti o meno, la tragica scomparsa
dei suoi genitori sarà uno degli eventi più importanti della vita
di von Pest: avvenne poco dopo il suo compimento della maggiore età:
un giorno, di ritorno da uno dei loro soliti viaggi intorno al mondo,
si persero le tracce del loro jet privato; le ricerche si
interruppero dopo poco. Von Pest si ritrovò così ad amministrare
l'immenso patrimonio di famiglia, giovane com'era. Si dedicò prima
di tutto a ingrandire ed abbellire la già immensa e opulenta villa
von Pest: cominciò infatti a commissionare opere d'arte quali
sculture e dipinti ai migliori artisti ed ad acquistarne di famose:
il verde giardino si riempì quindi di fontane stile barocco e di
statue neoclassiche, mentre tutte le pareti della villa erano adorne
di dipinti di ogni genere; chiunque si trovasse a passare davanti il
suo palazzo, rimaneva col fiato mozzato dal vedere tutte quelle
meraviglie, fino a rimanerne intimorito, quasi affetto dalla sindrome
di Stendhal.
Cosa spingeva von Pest in un simile
mecenatismo? Forse uno spiccato gusto per la bellezza artistica?
Questa domanda gli fu posta un giorno da un giornalista, e ricevette
questa risposta:
<< Cosa mi spinge a commissionare
tutte queste opere d'arte? Non si tratta di certo di amore per
l'arte: desidero semplicemente che chiunque veda la mia abitazione
rimanga impressionato, colpito, che capisca di trovarsi davanti alla
dimora di una persona potente ed immensamente ricca. E francamente
credo di esserci riuscito! >>
In tutto questo, von Pest non aveva di
certo abbandonato le vecchie abitudini dei genitori: era infatti
solito concedersi anche lui vacanze in ogni posto del globo, spesso
anche costose. In giro si diceva che non sarebbe mai stato in grado
di amministrare la fortuna che possedeva, e che presto si sarebbe
visto costretto a rivendere qualche scultura o quadro. A queste
perplessità rispose nella medesima intervista precedentemente detta:
<< Sono tutte sciocchezze, voi
non sapete quanto io sia ricco. È noto che nessuno sia in
grado di stimare i miei possedimenti, nemmeno io. Perciò vi dico in
tutta sincerità: niente e nessuno, né un quadro troppo costoso, né
un ladro qualunque... lasciatemelo dire, nemmeno la famigerata Banda
Encomiabile sarebbe in grado di mandarmi sul lastrico. >>
Ma, ahimè, aveva osato dire troppo:
questa affermazione deve essere giunta alle orecchie
dell'Encomiabile, che senza troppe esitazioni si è vendicata di
questa sfrontatezza.
Fu tutto attuato tutto durante uno dei
suoi tantissimi viaggi intorno al mondo: von Pest era solito stare
via intere settimane, e la Banda Encomiabile ha approfittato di ciò.
Durante l'assenza del proprietario,
infiltrarono un loro uomo, abilmente camuffato, in modo da essere
irriconoscibile dal vero von Pest; il magnate tempo prima aveva
accennato la volontà di cambiare residenza (essendo quella che aveva
ormai troppo piccola per l'immensa mole di opere d'arte contenuta),
e quest'uomo finse di aver trovato, in una non ben specificata zona
del mondo dalla quale era appena tornato, una nuova abitazione, nella quale andava trasportato al più presto tutto il
contenuto del palazzo. I domestici erano abituati a queste irruenti e
repentine decisioni del padrone, e conoscevano anche il suo
carattere collerico, e non obbiettarono; anzi,
aiutarono il presunto von Pest nel trasporto, portando tutto su un
aereo cargo (il famoso aereo usato dall'Encomiabile per spostarsi).
In pochi giorni riuscirono a svuotare la villa, lasciandola come un
immenso involucro vuoto. Ai domestici fu inoltre ordinato di
aspettare che il miliardario tornasse indietro per portarli nella
nuova villa. Aspettarono molte settimane, e alla fine tornò il vero
Ector von Pest. Rimase davvero sbalordito nel vedere la villa così
sgombra, disadorna. Si fece spiegare tutto, e come prima reazione,
istintiva, colto dall'ira, licenziò tutti; pare che se ne andarono
senza troppi rimpianti, anzi. Come seconda, decise di ricomprare
statue, fontane e dipinti anche più sfarzosi di quelle che avevano
rubato, ma purtroppo fece un'amara scoperta: sul suo povero conto in
banca non restava che l'equivalente di 1000 $, e, sicuro di sé
com'era, non aveva mai assicurato nulla di quel che aveva. Fu quindi
costretto a vendere il palazzo per pagare il suo ultimo costossissimo
viaggio, e ritirarsi, in cerca di un qualsiasi lavoro.
Passarono tre anni. Non è noto a tutti
quello che successe, e girano molte voci fantasiose su cosa abbia
fatto lo svizzero i quel lasso di tempo: leggende metropolitane lo
vogliono scopritore di favolosi tesori intorno al mondo, come quello
dei templari e quello dei Quaranta Ladroni, oppure autore di
grandiosi furti, o addirittura c'è chi dice che fosse d'accordo fin
dall'inizio con la Banda Encomiabile. Ma la verità, a detta di von
Pest stesso, è molto più umile e concreta. Riportiamo
un'affermazione presa da un'intervista recentemente rilasciata in
esclusiva a Jefferson Gotrocks:
Ector von Pest |
A quanto pare von Pest è stato in
grado di riscattarsi e di cambiare vita, rendendosi conto dei propri
errori.
Disegno di Elisa Tadiello
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