Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

mercoledì 14 gennaio 2015

La senzatetto

Alcuni giorni fa ho fatto un sogno interessante. Mi ha lasciato una sensazione di pace indescrivibile appena mi sono svegliato, e allora ho preso una decisione: i sogni, una volta svegliati, spariscono in fretta, e un bel sogno così, presto l'avrei dimenticato; quindi meglio scriverlo subito, così da ricordarlo. Ed è quello che ho fatto. Avendolo scritto appena sveglio, mi sono ricordato tutto nei minimi particolari, e ora lo pubblico qui sul blog. Avevo pure intenzione di ampliarlo, scrivendo un racconto più lungo, ma ancora non ho deciso se lo farò. Nel frattempo ecco a voi il mio sogno:




Sono in un non ben precisato quartiere mal frequentato di Torino. È inverno e si gela, c'è molta neve e io sono spaventato perché ho paura che mi possano fare del male. Cammino di fretta, inciampando di tanto in tanto nella neve.
Tutto si fa sempre più buio, e mi trovo a dover girare per un vicolo. L'idea non mi alletta, ma devo farlo. Svolto e mi trovo davanti a tantissimi senzatetto, che mi guardano dubbiosi e un po' arrabbiati. La luce è sempre meno, e io sono sempre più spaventato: qualcuno di loro potrebbe tentare un'azione disperata e aggredirmi se non do loro nulla, se però dessi qualcosa solo a qualcuno di loro verrei aggredito sicuramente assieme a quello a cui ho fatto l'elemosina. Allora mi ritrovo a correre nel buio, tutto imbacuccato, ma pieno sempre di freddo. La luce non c'è quasi più e ho la sciarpa davanti agli occhi, non vedo nulla. Sbatto contro qualcosa e cado a terra.
La sciarpa vola via e mi rendo conto di aver sbattuto contro una bellissima senzatetto, della mia stessa età. Si riscalda davanti a un fuoco che è l'unica fonte di luce del vicolo. È bionda, ha i capelli tutti rovinati e porta un giubbotto marrone molto liso e mi guarda male e sofferente.
« Scusatemi, non volevo! » le dico.
« Grazie tante. » mi dice arrabbiata.
Tiro fuori il portafoglio e le do 5€.
« È pochissimo, ma è tutto quello che mi sono portato dietro. Mi scusi. »
Li prende diffidente.
« Va bene » dice scontrosamente.
« Sul serio, mi spiace... »
« Tranquillo, fa nulla! » mi dice con gentilezza, sorridendo.
Mi siedo accanto a lei. Parliamo per non so quanto. Poi la bacio, davanti la luce rossa e calda del fuoco.

Ringrazio la mia amica Elisa per avermi fatto questi due disegni ispirati al mio sogno.

5 commenti:

  1. Innanzitutto molto belli i disegni!
    Sogno interessante, bisogna capire chi sia per te la senzatetto, visto che alla fine la baci. La compri per 5 euro? Chissà...
    C'è qualcosa da comprendere: ti trovi in un ambiente forse ostile e poi trovi lei e il suo fuoco... :)

    Moz-

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    1. No dai che brutto il comprarla con 5 euro ^^'... Il bacio viene molto dopo, prima ci conosciamo e... Ci piaciamo. E poi come noti tu è in qualche modo lei che salva me, accogliendomi accanto a lei e al suo fuoco.
      Guarda, io ho sempre desiderato fare volontariato per aiutare i senzatetto, e se tutto va bene l'anno prossimo lo farò davvero. Può ricollegarsi a questo?

      I disegni sono bellissimi, sì! Li ha fatti la mia ragazza, è stato proprio per questi disegni qua che abbiamo cominciato a scriverci seriamente!

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    2. Eheh, pensa tu! Da un disegno nasce altro... bellissimo.
      Certo, se hai sempre avuto a cuore la vicenda dei senzatetto, il sogno è chiaro.
      Però, come ogni volontariato, è sempre per farsi salvare... e infatti tu paghi, lei ti riscalda.
      Purtroppo o per fortuna la beneficenza è un'espressione di egoismo e espiazione :)

      Moz-

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    3. Disegni e cartoline hanno aiutato la mia vita amorosa, sì! :D
      Sì, io e la senzatetto ci salviamo a vicenda! Che ci sia un desiderio egoistico di espiazione è vero, ma non penso che in generale sia solo quello

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    4. Beh, nel profondo lo sai solo tu... qua entriamo dentro un campo che è anche ingiusto esplorare, da parte mia :)

      Moz-

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."