Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

venerdì 24 ottobre 2014

Il mistero della pietra azzurra

In questo post vorrei parlare di un'altra serie animata, stavolta giapponese e un po' più data (di una ventina di anni fa), che mi ha appassionato negli ultimi mesi, anch'essa ispirata ai romanzi di Jules Verne, "Il mistero della pietra azzurra".

Ho conosciuto questo anime da piccolo, quando è stato parzialmente ritrasmesso nel 2007: purtroppo in quest'occasione la programmazione è stata quasi subito interrotta, e non ho potuto seguirla totalmente; la vera passione per questo cartone quindi è recente, risalente a non più di un anno fa, quando, incuriosito dal ricordo e dalla bellezza delle sigla, ho deciso di approfondire la mia conoscenza anche sulla serie stessa... vedendola su YouTube.
È stata una visione che mi ha appassionato come poche, tenendomi incollato allo schermo, senza annoiarmi, facendomi immedesimare nei personaggi e nella loro avventura fantascientifica.
Parlando della trama, non c'è niente di meglio di introdurla riportandovi l'introduzione del primo episodio:
 Correva l’anno 1889. Molte navi affondarono misteriosamente negli oceani. Tra la gente comune si sparse la voce di un mostro marino risvegliatosi dal suo antico sonno, mentre i capi di stato presero ad accusarsi l’un l’altro di far uso di nuove armi. La tensione internazionale crebbe. In quell'epoca, il mondo stava vivendo il più straordinario sviluppo tecnologico e scientifico dai tempi della Rivoluzione Industriale, mentre le Grandi Potenze si scontravano senza sosta per il dominio coloniale di Asia e Africa. Così, alla fine del XIX secolo, la civiltà era al suo apice, ma gli uomini guardavano con ansia crescente l’avvicinarsi di un conflitto mondiale.
 Un ragazzo orfano (Jean) all'esposizione universale di Parigi 1889 fa conoscenza di una ragazza circense (Nadia), inseguita da un trio di ladri (Sanson, Hanson e Grandis/Rebecca) interessati al diamante che la ragazza porta al collo, la Pietra Azzurra.
Innamorandosi della ragazza, Jean le da una mano a fuggire grazie a una serie di mezzi che il ragazzo aveva costruito con l'aiuto dello zio, con l'intenzione di presentarli all'Esposizione. Da qui si scatena un'imprevedibile storia che porterà i ragazzi a girare il mondo più volte scappando da un'organizzazione (Neo Atlantide) infinitamente più potente e pericolosa dei ladri iniziali (che anzi verranno rivalutati nel corso della storia), salendo addirittura sul Nautilus del capitano Nemo (qui con origini stravolte, ma con ideali e caratterizzazione perfetti).
La storia ti appassiona e ti coinvolge, e in certi momenti io stesso ero in apprensione per i personaggi (e a me capita molto raramente...).
L'elemento fantascientifico è inquietante (armi di distruzione di massa nel 1800!) abbastanza per incuriosirti ancora di più, fino alla scoperta dell'origine di Atlantide, forse un po' banale ed esagerata, ma convincente.
Penso però che nel finale è un po' eccessivo il fatto che venga distrutta mezza Parigi con la torre Eiffel, facendo sì che la storia si discosti quella reale, e rendendo pubblica a tutti l'esistenza di Neo Atlantide.
Gorgoyle/Argo
L'organizzazione Neo Atlantide è terribile, e il suo capo (Gargoyle o Argo, a seconda delle traduzioni) è spietatissimo, ma affascinante e carismatico; nei due adattamenti italiani trovo le sue voci perfette: sono molto differenti, ma entrambe molto coerenti col personaggio (nonché entrambe recitate molto bene).
Inoltre di lui in tutto il cartone non si vede mai il volto (dato che è perennemente coperto da una maschera, come tutti i componenti di Neo Atlantide), se non per pochi secondi alla sua disfatta.
Parlando degli altri personaggi, quelli che più mi hanno colpito sono il trio di ladri e Nemo.


I tre ladri, Grandis/Rebecca, Hanson e Sanson(e) sono i personaggi più complessi dell'anime, dato che ricoprono un ruolo da antagonisti all'inizio, per poi maturare man mano fino ad aiutare ed affezionarsi a Nadia e Jean ed abbandonare la carriera da criminali: sono per così dire dei ladri gentiluomini, con un codice morale e con un cuore, al contrario di Neo Atlantide. Come personaggi c'è chi vede dei paralleli con il team Rocket dei Pokémon... a quanto ho capito questo è dovuto in quanto sia Grandis, Hanson e Sanson sia Jessie, James e Meowth sono ispirati agli avversari della serie demenziale "Yattaman".
Ultima cosa: a dispetto dei nomi molto anglofoni... sono italiani!

Il capitano Nemo invece è il personaggio un personaggio interessante per altro: qualche settimana fa ho
Il capitano Nemo
scritto un post su "Le straordinarie avventure di Jules Verne", dove dicevo che il personaggio di Nemo aveva origini e carattere stravolti: qui non è proprio così.
Se le origini sono diverse, la caratterizzazione è senz'altro la sua: un uomo senza più patria, che combatte per la libertà dei popoli e la pace.
Combatte una guerra quasi privata, e a causa di questa guerra rischia di perdere la sua umanità. Per fortuna riesce a mantenere il suo senso di pietà, senza lasciarsi prendere dal desiderio di vendetta: sia in "20'000 leghe sotto i mari", dove decide di salvare il prof. Aronnax, nonostante questi avesse partecipato alla spedizione per affondare il suo sottomarino, sia ne "Il mistero della pietra azzurra", dove rinuncia a una battaglia pur di salvare Nadia.

Parlando cosa non mi hanno convinto... È una cosa sola: un buco di trama.
La scena: Nadia, Jean, Grandis, Hanson e Sanson stanno fuggendo dalla base Neo Atlantidea, hanno l'esercito alle calcagna, con una serie di carri armati, esoscheletri e sottomarini pronti a sbarrargli la strada. Sono anche loro a bordo di un carro armato, sbaragliano tutti e si trovano davanti i sottomarini; incapaci di distruggerli, stanno quasi per dichiararsi sconfitti, quando emerge miracolosamente il Nautilus dalle acque e li salva. Allora Gargoyle decide di... USARE UN'ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA PER ABBATTERE IL NAUTILUS! (Che razza di trovata è?!) 
Allora incanalano tutta l'energia dell'arma verso il sottomarino ma... l'arma esplode senza un apparente motivo e danneggia gravemente la base. Cosa l'ha fatta esplodere? Perché è esplosa solo in quel momento e non prima? Nessuno ce lo dice... In un cortometraggio comico non strettamente legato alla serie viene tutto liquidato dicendo che l'arma "ha avuto un guasto".
Insomma... Avevano complicato troppo la situazione e non sapevano come togliere momentaneamente dai guai i protagonisti.

Spendo anche due parole sulle sigle:
Come ho detto a inizio post il cartone ha una sigla italiana splendida, che da sola mi ha incuriosito e spinto a riscoprire questa serie... Davvero non ho niente da dire se non invitarvi a sentirla:
Anche la sigla giapponese è molto ma molto bella... Ovviamente non capisco nulla di ciò che dice, ma ha una melodia fantastica!
Però francamente non capisco i "flame" tra chi preferisce questa sigla giapponese a quella italiana e viceversa: sono tutte e due bellissime!!!

Tagliando corto... Questo è una delle serie animate più appassionanti che abbia mai seguito, per me è diventata una passione... concretizzando questa passione in un voto... un 9 se lo becca tutto!

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."