La comunità scientifica rimase però molto scettica (era già noto che l'atmosfera marziana fosse povera d'ossigeno e quindi inadatta ad ospitare vita). I canali erano ovviamente frutto di un'illusione ottica, ma ormai la cultura popolare era rimasta affascinata da questo sapore di scandalo e questa voglia di fantastico: sulla scia di questo interesse per Marte vennero scritti diversi romanzi, di cui vale la pena citare lo strabiliante fantasy ante litteram "Sotto le lune di Marte" (1911) di Burroughs e il celeberrimo "La guerra dei mondi" (1898) di Well, nonché persino testimonianze di medium che dicevano di essere in contatto con dei marziani.
"La guerra dei mondi" è sicuramente il più famoso dei romanzi partoriti dalla Febbre marziana e vanta il primato di essere tra le prime espressioni della fantascienza assieme ai libri di Verne. Da questo libro è stato tratto il tristemente celebre adattamento radiofonico di Orson Welles, vari film e alcuni fumetti, di cui mi piace ricrordare il secondo volume del "La lega degli straordinari gentlemen" di Moore e O'Neill. Pure io ne ho fatto riferimento nella mia vecchia fanfiction "TUNGUSKA!"
La lega degli straordinari gentlemen 2 di Moore/O'Neill |
Uno degli adattamenti meno famosi ma forse il più geniale e potente è "The great martian war 1913-1917", docudrama del 2013 che fa il verso ai documentari sulla Prima Guerra Mondiale.
L'opera è strutturata come un documentario fittizio e immagina l'invasione da parte dei marziani descritta nella Guerra dei mondi come realmente avvenuta in un timeline alternativa al posto della I Guerra Mondiale, dove Francia, Germania, Impero Britannico, Stati Uniti e Austria-Ungheria, al posto di combattersi a vicenda, si alleano contro il comune nemico extraterrestre. È questa l'idea più romantica e suggestiva dell'opera: la fine delle guerre fratricide e l'unione verso il comune nemico, che ricorda la storia della guerra tra l'Impero Persiano e la Grecia antica. L'umanità alla fine vincerà la guerra, seppur a prezzo di milioni di vite umane, e raggiungerà un notevole avanzamento tecnologico (purtroppo solo accennato dal documentario) grazie allo studio dei resti delle armi marziane.
Il progressivo dispiegarsi della guerra viene descritto in maniera molto minuziosa, facendo accenni a battaglie e strategie militari, senza mai annoiare, usando saggiamente la reticenza quando è necessario, come a dare per scontate alcune informazioni perché ormai entrate nella cultura popolare dell'umanità di questa ucronia.
Il progressivo dispiegarsi della guerra viene descritto in maniera molto minuziosa, facendo accenni a battaglie e strategie militari, senza mai annoiare, usando saggiamente la reticenza quando è necessario, come a dare per scontate alcune informazioni perché ormai entrate nella cultura popolare dell'umanità di questa ucronia.
Il documentario seppur fittizio vanta di testimonianze di veterani di guerra e di civili coinvolti negli attacchi e, cosa più geniale e affascinante, di filmati di guerra che testimoniano ciò che viene descritto, dove soldati europei lottando contro i tremendi tripodi marziani. Questa è forse la trovata più audace e controversa del documentario, su cui si possono anche fare speculazioni morali: i filmati usati sono veri filmati di repertorio della I Guerra Mondiale, rappresentano veri scontro armati e vere morti, sono stati solo modificati per inserirci gli attacchi alieni. È giusto o è mancanza di rispetto verso le milioni di vittime di questa inutile strage? Personalmente mi sentirei di non condannare il documentario per questa scelta che, secondo me, va letta in un senso artistico, senza quindi voler mancare di rispetto, e che ha come messaggio principale proprio il voler denunciare il fratricidio della Grande Guerra.
Mi sento di fare un complimento agli attori che hanno recitato nella parte dei testimoni, assolutamente credibili e calati nella parte, che rendono la storia raccontata molto realistica grazia alla loro narrazione così piena di ricordi ed emozioni.
Io sono appassionato di documentari (sono uno di quelli che seguivano Piero e Alberto Angela da prima che andassero di moda) e quindi questa tecnica narrativa mi ha preso particolarmente: non ho trovato per nulla noiosa l'opera che anzi ha un ritmo molto incalzante e ha il classico taglio catastrofista da documentario americano (volontà parodistica?), soprattutto per il colpo di scena finale. Però è comprensibile che chi non è abituato alla narrazione documentaristica potrebbe trovare l'opera noiosa e deludente.
Unica pecca? Dov'è l'Italia in tutto questo?! Hanno seriamente vinto Giolitti e i socialisti e l'Italia nella Grande Guerra Marziana è rimasta neutrale? Vittorio Emanuele III, mi fidavo di te e della tua sete di sangue patrio, mi aspettavo un tuo cameo da un momento all'altro ma niente. Manco un D'Annunzio che lancia volantini sulle basi aliene in Germania di sua spontanea volontà.
"The great martian war 1913-1917" è un docudrama di un'ora e mezza del 2013 diretto da Mike Slee. In Italia sembra sia stato trasmesso su Rai 4 nel 2015.
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