Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

venerdì 1 agosto 2014

La mia visione di Paperone e Paperino

Qualche tempo fa dialogando con una mia amica su facebook è venuta fuori un'interessante discussione sulla nostra personale interpretazione del complesso rapporto che intercorre tra Paperone e Paperino, e se Paperino sia davvero uno scansafatiche nullafacente. Io personalmente vorrei esporre in questo post la mia interpretazione.

Per me Paperone e Paperino (come si vede nell'immagine qui sopra) si vogliono bene, ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo.
Paperone tiene a Paperino, e
 per questo non si da pace quando
il nipote va a lavorare da Rockerduck
Paperone, da quando ha conosciuto Paperino, ha riacquistato la forza e la tenacia di quando era giovane, e in lui rivede se stesso alla sua età, essendo il nipote nella stessa situazione del giovane Paperone, ovvero in indigenza economica; con lui condivide inoltre gli stessi ideali di onestà e di senso del dovere (il nipote sa benissimo di essere in torto con lo zio ogniqualvolta chiede prestiti immani per saldare i propri debiti), ma non del tutto di operosità. Eccoci al punto: Paperone è veramente ossessionato dal lavoro, mentre Paperino è scansafatiche.
Ma anche no! Paperino non è affatto uno scansafatiche, anzi, al contrario dell'immaginario comune che lo vede sempre sull'amaca a oziare Paperino, analizzandolo attentamente, si dimostra attivissimo, operosissimo quasi (se non più) quanto Paperone. Cambia centinaia di lavori all'anno: si sa dimostrare abilissimo in ogni campo se si da da fare, ma tutte le volte che riesce a riscattarsi e a guadagnare milioni con una sua attività, facendo persino concorrenza allo zio, interviene la sfortuna a farlo tornare povero: proprio come succedeva al giovane Paperone in cerca di soldi in giro per il mondo: riesce a comprare la più grande miniera di rame al mondo, ma è costretto a venderla per saldare le tasse arretrate sui possedimenti di famiglia, oppure riesce a vendere per milioni di dollari due buoi a un sovrano indiano, ma perde tutto per la prima multa eccesso di velocità sulla prima automobile. Paperone si rivede quindi nel nipote, il quale quando si riposa sull'amaca tenta appunto solo di riposarsi un attimo dalle fatiche della vita, dal fallimento di una sua attività, dalle innumerevoli cacce al tesoro che è costretto dallo zio a fare.
Pure Don Rosa, in "Una lettera da casa", pur non adorando Paperino, concorda con questa visione.


Per fare esempi di storie di quando Paperino si dimostra operoso, in "Paperino e la disponibilità dubbia" (Topolino 2657", Tulipano/di Vita), dove Paperino, pur dovendo andare a comprare i biglietti per una partita di calcio, si ferma per strada ad aiutare parenti in difficoltà (perfino Gastone!): facendo questo però arriva arriva quando i biglietti sono già esauriti. Saranno i parenti che ha aiutato a fornirgli i biglietti che tanto agognava, ognuno per vie diverse.











                                                                               



                                                                             




Paperino se si impegna può fare fortuna come nulla: lo dimostra la sequenza qui a lato. Paperino diventa un rinnomatissimo massaggiatore, tanto che per adempiere a tutti i lavori affidatagli si fa costruir un robot aiutante da Archimede: poi, sbagliando a programmare il robot, combina un pasticcio che gli farà giocare la carriera. Il solito colpo di sfortuna! Paperino ha un grande senso del dovere, e non lavora solo per passatempo, portando avanti con solerzia (anche se non sempre con grande gioia) anche i compiti immani e improbabili che gli affida zio Paperone.

Questo lo dimostra in alcune storie di Rodolfo Cimino, per fare un qualche esempio "Paperino e la slitta di Babbo Natale" (Topolino 890, Cimino/Bordini), "Paperino e la bicicletta del karkarà" (Topolino 2753, Cimino/di Vita), "Paperino e le 'banconote' fonosensibili" (Topolino 1806, Cimino/Gatto).
Sempre in una storia di Cimino, la classica "zio Paperone e le streghe in azione" (Topolino 812, Cimino/Cavazzano), Paperino si dimostra un grande (come afferma un nipotino nella vignetta qui accanto)! Infatti lui è un eroe, con un carattere simile a quello di Paperone, ma che tiene nascosto e che non vuole esternare perchè il mondo lo crede un buono a nulla. Lo porterà fupri grazie a un incantesimo, che subirà anche Paperone, facendo vedere che il miliardario è in realtà generoso e insicuro, ma per lo stesso motivo del nipote si fa credere avido e spietato. Nel finale Paperone si deciderà anche ad esternare un po' la generosità, essendo riconoscente verso il nipote.

In "zio Paperone e la collezione per distrazione" (Topolino 2661, Gentina/Golero) Paperino si preoccupa del fatto che zio Paperone stia diventando ossessionato da risparmio: ci tiene a lui!










E in tutto questo non sto tenendo conto di Paperinik, perchè se no non finirei più.
Ecco quindi la mia visione del rapporto Paperino-Paperone e del carattere stesso di Paperino.

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."