Disse Ulisse (o meglio, Dante)...

"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

giovedì 24 dicembre 2015

Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti

Torno, dopo tanto, a pubblicare un mio tema: si tratta dell'ultimo che o realizzato, di poche settimane fa. Non è un testo narrativo ma argomentativo: dovevo dire la mia su una frase che il professore ci aveva dato. La frase era "Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti", di Andy Warhol, data, a quanto ho capito, anche come prova d'esame alcuni anni fa. Io ho analizzato la frase prendendo in considerazione la fama che porta il web, nel bene e nel male, a persone qualunque...



A ragionarci bene la frase "Ognuno sarà famoso per 15 minuti" è molto profetica, anche intesa in senso letterale: oggigiorno ognuno ha la possibilità di avere fama anche se per una durata effimera, e tutto ciò grazie a mezzi di comunicazione che offrono intrattenimenti per l'appunto effimeri per durata e spessore culturale. Questi mezzi di comunicazione sono la televisione, ma soprattutto internet: la televisione infatti ha un minimo di selezione per il "chiunque" da rendere famoso, mente internet, dà nel bene e nel male, a tutti la possibilità di esprimersi senza una selezione. La pochezza di contenuti e durata già presente nella televisione è molto più accentuata negli intrattenimenti che internet offre: spesso si tratta di scritti brevi (i post) che usano un italiano pessimo, o video che non durano più di 15 minuti... Da qui si può interpretare in maniera letterale la frase di prima. Le persone possono diventare vere e proprie "star" se un loro video, probabilmente fatto pur male e con contenuti discutibili, diventa virale, comincia ad apparire ovunque per facebook e siti simili... ma questa fama è destinata ad esaurirsi nel giro di poche settimane, quando quel contenuto sarà stato pubblicizzato e parodiato così tante volte da essere venuto a nausea, e quando la gente avrà trovato un nuovo "tormentone" con cui intasare i social network. Mi viene in mente il recente "Sono giapponese": si trattava di un video di quattro secondi, dove un asiatico, alla domanda di cosa pregasse a san Gennaro, diceva di essere giapponese e, probabilmente, un semplice turista non cristiano venuto a Napoli senza sapere né la lingua né della cerimonia dedicata a san Gennaro. Non si sa perché ma questo video ha cominciato a spopolare su internet verso la fine di questa estate, nonostante fosse già vecchio di due anni e fosse passato inosservato fino ad allora; questo spopolare ha regalato al giapponese una fama indiscussa per circa due settimane... almeno in teoria, dato che è rimasto anonimo. Ora però ci si è già stancati di lui, e molto presto nessuno ne avrà più memoria, come del resto nessuno ne ha dei precedenti " fenomeni di internet".
Il video del "Sono giapponese" ha avuto fortuna  perché, alla fin dei conti, era divertente, la gaffe del giornalista strappava un sorriso, ma, purtroppo, su internet i video fanno più spesso furore per i loro contenuti discutibili: non sto parlando di contenuti pornografici, ma di video che mostrano e deridono dei poveri idioti per la loro incapacità a parlare, esprimere concetti maturi e girare video.
È il caso di Enrico Pasquale Pratticò, davvero un chiunque, con evidenti problemi a parlare un italiano corretto e probabilmente analfabeta funzionale, dato che non riesce ad esprimersi senza contraddire ciò che dice, e non riesce a comprendere ciò che gli altri gli dicono. Pratticò è un ragazzo sulla ventina che è cresciuto in una famiglia di contadini; è molto ingenuo e sembra aver avuto pochi contatti col mondo al di fuori della sua vigna. Un giorno, in cerca di una ragazza, pubblica un video su internet dove dice di volere una fidanzata, descrivendo la sua ragazza ideale (con l'eloquente espressione bionda coi capelli neri", e usando il maschile per parlare di lei). Per tutto il video usa un pessimo italiano e pronuncia frasi senza una corretta correlazione logica. Il video ha fatto il giro di tutti i social network, essendo divertente per gli strafalcioni detti da Pratticò, e ha di nuovo regalato fama per qualche settimana al ragazzo protagonista del video. Al contrario del video "Sono giapponese" però stavolta Enrico Pasquale Pratticò non rimane anonimo, e infatti qualcuno riesce a contattarlo e a chiedergli un'intervista: quel qualcuno è Andrea Dipré, un uomo che su YouTube si occupa proprio di intervistare questi casi umani, spesso deridendoli senza che questi se ne rendano conto. Non starò troppo a soffermarmi su quanto successo porti a questi chiunque, di quanto renda effimeramente famosi questi "affannati neuronali" per qualche settimana, e di quanto Dipré sia discutibile come essere umano, in questo momento voglio analizzare cosa abbia portato al povero Pratticò.
Lo ammetto: quando vidi per la prima volta il video originale di Pratticò risi. Poi però a vedere l'ntervista fatta da Dipré ci rimasi molto male... L'intervistatore per tutto il tempo si è divertito a deridere il povero contadino ponendo a lui e alla sua famiglia domande troppo complicate per non farli capire, oppure riempendo di complimenti assurdi e ironici il ragazzo: a un certo punto ha esclamato Dipreé: << Lei è un linguista moderno, coniuga tradizione e contemporaneità! >>. Il povero Pratticò è rimasto interdetto, sorridendo e annuendo, probabilmente senza capire il senso di ciò che gli stessero dicendo. Grazie a questa intervista la fama è durata quasi un mese per Enrico Pasquale Pratticò, e lui ha trovato la sua ragazza... Ma  ne sarà valsa la pena? Si è fatto involontariamente sbeffeggiare da milioni di persone, che per fortuna si sono presto dimenticate di lui. È questa la vera fama, così effimera, a cui però chiunque può accedere? Ma soprattutto, sarà stato giusto deridere un poveraccio come Pratticò per le sue mancanze e la sua incapacità, mentre c'è gente che cerca di mettere in mostra le proprie capacità in maniera competente ma che non raggiunge la fama che meriterebbe? Su internet fa più "visualizzazioni" chi è incapace in quanto tale che chi è capace... ci si diverte più a deridere che a complimentarsi.
Disegno di Sio
Per fare esempi di cose che seguo online, è molto molto famoso il fumettista/videomaker Sio, che posta su facebook disegni volutamente fatti male: lui non sa disegnare, e ha voluto accentuare questa cosa nei suoi fumetti creando un suo personale stile molto sintetico e abbozzato: ha subìto pesanti critiche per questo, ma le critiche e le derisioni gli hanno portato una discreta fama nel suo ambito di fumettista, fama che stranamente è durata e gli è servita ad approdare come sceneggiatore, non come disegnatore, a pubblicazioni di alto livello in ambito fumettistico come "Topolino"... Ma esistono molti altri fumettisti su internet molto più capaci di Sio e che meriterebbero la sua stessa fama, ma che purtroppo non hanno la sua "capacità di essere incapaci":
Disegno di Fraffrog
 mi viene in mente, trai discretamente noti, Fraffrog, una ragazza davvero capace nel disegno e nel realizzare video, che ha raggiunto una fama più che discreta in termini di visualizzazioni e seguaci, ma che purtroppo rimane sempre molto meno nota di Sio. Se la fama su internet si acquista più con derisioni e critiche che con complimenti e gradimenti vuol dire che questa non è fondata sul merito? Purtroppo, almeno la maggior parte delle volte, sì...

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Disse Anton Ego...

"Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale."